Molisani a Roma: focus sulla mostra di Frida Khalo
Roma – Da due mesi alle “scuderie del Quirinale” è allestita una mostra sulla pittrice messicana Frida Khalo, simbolo dell’avanguardia messicana e dell’esuberanza di questa cultura agli inizi del Novecento.
A parte il suo talento artistico e le sue opere, piacevoli di ammirare e apprezzare si rimane colpiti dalla forte personalità, il coraggio, la determinazione di questa donna. Nata nel 1910 nel Messico rivoluzionario, Frida divenne una delle figure di spicco di questo paese. Di questa donna si ammira l’essere sempre se stessa, onesta nella vita e nel suo lavoro di artista. Innanzitutto, l’essere fiera del suo aspetto, è la pittrice che si autoritrae con il folto sopracciglio e con i baffi.
Un’artista che comincia la sua carriera immobilizzata in un letto, tra mille sofferenze, dopo l’incidente subirà circa 32 operazioni, una forza tremenda, il non arrendersi mai. Donna che dipinge il suo mondo interiore e che non vuole assolutamente essere omologata in nessun movimento artistico, non le piacerà essere considerata una surrealista, perché lei dipinge la sua realtà non i suoi sogni.
Profondamente legata al suo paese, dipingerà sempre la cultura, le tradizioni, la politica messicana, decisa a trasformare la sua pittura in qualcosa di utile per il movimento rivoluzionario comunista, contribuendo così con le poche energie che aveva alla rivoluzione.
Insomma, una donna con uno spirito indipendente e passionale, sempre riluttante nei confronti di ogni convenzione sociale, vissuta in un corpo martoriato sia perché affetta da spina bifida, sia per il grave incidente subito all’età di 17 anni e il cui più grande dispiacere fu di non aver potuto aver un figlio, che soffrirà profondamente per la sua travagliata storia con il marito, il pittore Diego Rivera, ma che sempre continuerà a lavorare e a vivere del proprio lavoro anche quando malata negli ultimi anni della sua vita.
Una donna.
Elena Colucci
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