Il Corner di Marco Santopaolo: Piccoli campioni (Non) crescono
“Mi capita di vedere allenatori che a bambini di 10, 11 anni, insegnano la tattica. Penso che questi personaggi andrebbero messi in prigione, perché ai piccoli devi insegnare la parte ludica facendo sì che migliorino nella tecnica”. Parole e musica di Fabio Capello, ct della Russia (ex commissario tecnico della nazionale inglese), pluridecorato allenatore italiano (15 trofei in carriera)
Nel corso di un’intervista concessa a “La Gazzetta Regionale”, Capello ha affrontato un tema molto dibattuto in questi giorni di “processo al calcio italiano”: il settore giovanile. Ed ha sottolineato come spesso i “formatori” siano inadeguati. Se a scuola un ragazzo viene educato male, probabilmente sarà un cattivo cittadino. La stessa regola vale per un giovane calciatore.
Il concetto è semplice: come possiamo sperare di avere gente pronta per la Nazionale se nei vivai non si lavora bene? Diversamente, e cioè con un lavoro improntato sulla qualità, anche quello dei tanti stranieri diventerebbe un problema superato. Invece, tanti tecnici (o “istruttori”) preferiscono puntare sulla cultura del risultato per arricchire il proprio palmares di freddi titoli.
Il cattivo esempio arriva spesso anche dai genitori, che pensano sempre di avere in casa un novello Maradona attraverso il quale riscattare la posizione sociale della propria famiglia. E così non è raro assistere a spettacoli indecorosi sugli spalti durante le partite dei più giovani, per non parlare di spettacoli altrettanto penosi che vanno in scena sulle panchine delle squadre.
Non possiamo pensare di risolvere i problemi del calcio in poco tempo, ma come dice lo stesso Capello non dobbiamo avere paura di copiare gli altri. Ciro Immobile, capocannoniere dell’ultimo campionato di serie A, è stato venduto al Borussia Dortmund che lo portato nella Bundesliga nell’indifferenza dei club italiani. Ecco cosa ha scritto ieri su facebook:
“Ciao a tutti! Nel mio primo giorno a Dortmund ho firmato le promesse che ogni giocatore del Borussia Dortmund è tenuto a rispettare! Che onore. Le riassumo: impegno incondizionato, metterci appassionata ossessione, essere determinati indipendentemente dallo stile di gioco, supportare tutti, lasciarsi aiutare, mettere le proprie qualità al 100% al servizio della squadra, prendersi le proprie responsabilità, VERO AMORE”. Non a caso i tedeschi, in Brasile …
Marco Santopaolo
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