S.o.s. “Transiberiana”. Domenica, Luciano D’Alfonso è a bordo del “treno storico” da Sulmona a Castel di Sangro
Si tenta di tutto pur di salvare la “Transiberiana d’Italia”. L’ennesimo tentativo degli amici della ferrovia è previsto, domenica 3 agosto, in occasione di un treno storico, organizzato dal Parco della Majella, che correrà sui binari della Sulmona – Carpinone con a bordo il governatore dell’Abruzzo Luciano D’Alfonso e il consiglio regionale.
Ulteriore specchietto per le allodole o un serio tentativo di cambiare registro?
Finora, la politica ha preso per il culo tutti. E non bisogna andare troppo lontano nel tempo per trovarne ampie testimonianze: basta ricordare la settimana precedente alla tornata elettorale in Abruzzo. I “killer del treno” stavano alla stazione di Sulmona, impettiti, per magnificare la “transiberiana”, dopo che l’avevano soppressa. Ed il bello che qualcuno tentava di difenderli: se non è malafede forse è coglionaggine?
Domenica prossima, durante l’attraversamento del convoglio, che partirà da Sulmona per giungere a Castel di Sangro, si spera che i paesi della valle peligna e altosangro, battano un colpo. Cosa impensabile, ovviamente, per certi sindaci che non hanno sprecato neanche pochi grammi di carta per fare uno straccio di delibera a favore della sopravvivenza della tratta. Si confida nella forza della popolazione più che dei politici, ovviamente.
In prima linea, come sempre, a dare battaglia ci sarà l’associazione molisana LeRotaieMolise che insieme a “Transitaonlus” hanno avuto i meriti di aver fatto di tutto e di più per non far spegnere i riflettori sulla Transiberiana. Da LeRotaiemolise sperano che “l’occasione potrebbe essere propizia per coinvolgere le popolazioni residenti: non c’è turismo redditizio se non si ripristinano i treni da Pescara a Napoli”.
E come dargli torto ? Adesso è tutto affidato al leader del Pd regionale il quale verrà a godere delle bellezze mozzafiato dei panorami degli altopiani maggiori d’Abruzzo. Intanto, si stanno preparando dei cartelli con le scritte: “Ridateci la napoletana” – “Non perdiamo questo treno”.
La speranza è sempre l’ultima a morire, la coglionaggine, invece, è eterna.
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