Nasce il birrificio dell’Alto Molise: 100.000 litri di birra con l’acqua sorgiva di Pescolanciano
Dopo 2 anni vissuti come Beer Firm, producendo birra presso impianti di altri birrificio, La Fucina diventa un importante impianto di produzione, il quinto, artigianale, presente in Molise. L’avventura de La Fucina è iniziata più di 7 anni fa, con l’attività di homebrewing (produrre birra in casa per se stessi e gli amici) ideata dai fondatori della società.
Per capire la risposta del mercato alle ricette provate in laboratorio, La Fucina ha sperimentato un beer firm itinerante, producendo le proprie birre in Campania e nello stesso Molise. Birre che sono state commercializzate sia sul mercato locale, presso pub, ristoranti e beershop specializzati, sia sul mercato nazionale, in particola renella capitale e all’ estero. In questi due anni di attività, i clienti sono aumentati in maniera esponenziale, e i prodotti imbottigliati hanno riscosso un buon risultato da parte del mercato: la passione per produrre birra artigianale di qualità è aumentata e gli estimatori anche.
Ed è così che è stato deciso di implementare il passaggio strategico successivo (pianificato dopo 5 anni di attività) con l’allestimento di un impianto di produzione a Pescolanciano nel cuore dell’Alto Molise. Il business plan è stato recepito da un istituto di credito molisano che ha deciso, in questo periodo di ristrettezze creditizie, di diventare partner di questa avventura, e adesso, dopo 4 mesi di attività frenetiche ed incessanti si è arrivati al redde rationem ed al giorno fatidico dell’inaugurazione.
Grazie a questo impianto assicureranno la produzione di oltre 100.000 litri di birra all’anno. ” Dovremmo sventare la secchezza delle gole e gli assetati potranno essere accontentati – esordiscono scherzosamente a TeleAesse.it i soci Angelo e Giovanni – La destinazione della produzione rimarrà in Italia ma accontenteremo anche l’estero, in particolare i mercati emergenti nei quali la birra artigianale sta sempre di più prendendo piede, ed in alcuni casi, sostituendo il vino sulle tavole dei ristoranti e dei consumatori“.
Oltre alle cinque birre già commercializzate fino ad ora (Mon Amour, Liberitutti, Lastrana, Pellerossa, Bevi e nun rompe er c***o), saranno lanciate in breve tempo altre quattro birre, frutto dell’investimento continuo in ricerca e sviluppo che La Fucina continua a portare avanti, anche grazie all’iniziativa del “birrificio sociale”, vale a dire l’utilizzo da parte di altri homebrewers o curiosi, del piccolo impianto pilota, utilizzato per testare le ricette. “Per produrre birra artigianale – ci dice Angelo – non è solo necessaria la passione, ma anche una solida metodologia di lavoro e tanta pazienza; questo perché quello che immaginiamo oggi, mentre produciamo, a livello di sapori, colori, profumi, sarà possibile assaggiarlo solo fra 45-60 giorni e durante tutto questo periodo non dobbiamo mai perdere di vista il nostro prodotto; anche questo cerchiamo di trasferire ai tanti che ci vengono a trovare e vengono ad utilizzare con noi l’impianto pilota”.
“L’obiettivo a livello molisano – conclude Angelo – è collaborare con gli altri birrifici per promuovere la cultura della birra artigianale, a livello nazionale ed internazionale e edere il marchio La Fucina nei migliori locali che vendono birra artigianale in modo da far apprezzare e conoscere i prodotti molisani ed il Molise stesso”.
La notizia dell’apertura dell’impianto con annesso il beershop (locale che vende birre artigianali molisane ed internazionali) a Pescolanciano vedrà partecipare all’inaugurazione, prevista per domenica 7 settembre alle 18, molti fan provenienti da altre regioni italiane. Un ottimo veicolo per la promozione del territorio che grazie alla Fucina porterà in Alto Molise turisti di nicchia per visite guidate ed assaggi con gli amici gourmet, Angelo e Giovanni.
Nei programmi dei soci, tutto questo sarà operativo nell’intero anno e, dunque, non solo in estate. La Fucina crede molto nell’identità regionale, tanto è vero che sono state strette diverse partnership con artisti, artigiani, fornitori locali, in modo da avere il più possibile una rete di molisani che lavorano in Molise e promuovere questo lembo di terra abbracciata anche dalla riserva Unesco Mab.
2 Comments
di salvo nicola
5 settembre 2014 at 18:17Finalmente un esempio di giovani coraggiosi che si mettono in gioco con le proprie idee in questo periodo cosi’ buio per tutto il territorio europeo. Evviva tutti i giovani che stanno facendo e faranno in seguito iniziative simili ,cosi’ da dare esempio ai politici che predicano soltanto e vendono fumo, di come si potrebbe fare per uscre da questa benedetta crisi. Speriamo solo che le banche possano capire come e’ importante dare una mano ai giovani volenterosi e sopratutto credere in loro.
di salvo nicola
5 settembre 2014 at 18:23Non credo che un apprezzamento a due giovani e un augurio per l’avvenire per tutti gli altri non sono moderati.