Ospedale Castel di Sangro, Milioni di euro spesi. Pd: ” Era più conveniente costruirlo dal nulla”
Da almeno venti anni il problema sanità in Alto Sangro ha sempre tenuto banco e non solo negli ambienti politici locali. L’argomento è sempre attuale e spendibile in ogni stagione quando si parla dell’ospedale di Castel di Sangro. Ma sempre più spesso sono gli stessi cittadini a muovere critiche o porsi delle domande e guarda caso, proprio durante le interminabili file d’attesa negli ambulatori, aspettando il turno per le prestazioni sanitarie.
Il circolo Pd di Castel di Sangro – ovviamente – non fa sconti alle scelte dell’amministrazione capeggiata da Umberto Murolo, perché non riesce a spiegarsi certe logiche che non possono essere assolutamente condivisibili: “ Mentre constatiamo una continua riduzione di Unità operative, servizi e prestazioni del presidio ospedaliero, assistiamo dall’altra, a tutta una serie d’interventi edilizi sulla struttura esistente – scrive in una nota il Pd locale – Per la sua ristrutturazione sono stati spesi, si stanno spendendo e si spenderanno in un prossimo futuro circa 10 milioni di euro , tra cui: fondi dell’area di crisi valle Peligna – Alto Sangro; per la sicurezza sismica; per l’attività libero-professionale ed i fondi ricavati dalla vendita dell’ex Gave.”
Premesse che generano un legittimo interrogativo: “ Perché con questi soldi , eventualmente integrati dal recupero di parte dei finanziamenti dell’ex art. 20 e da finanziamenti in conto capitale della Asl, non avete realizzato un nuovo ospedale?”.
Le considerazioni, in effetti, lasciano l’amaro in bocca ed è lo stesso circolo a spiegarle in modo esaustivo: “ L’ospedale sarebbe stato più sicuro dal punto di vista sismico e più rispondente alle esigenze di una sanità moderna e magari più accessibile di quello attuale, chiuso tra lo scatolare interrato della Sangritana, con al di sopra una rotatoria e le future costruzioni che sicuramente saranno realizzate sulla colonna vicina al pronto soccorso.” E soprattutto, conclude la nota: “ La struttura sanitaria avrebbe rilanciato la nostra zona ed aggregato ad essa nuove realtà territoriali”.
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