Castel di Sangro, profanate due bare al cimitero e sottratti i resti
E’ stato il custode, questa mattina presto, nel consueto giro d’ispezione ad accorgersi dei vergognosi e sconcertanti episodi avvenuti la scorsa notte nel cimitero di Castel di Sangro. Difficile trovare gli aggettivi adatti per definire i responsabili di questi atti deprecabili che devono, al più presto, essere puniti dalla legge.
Squilibrati o adepti al satanismo? E’ complicato rispondere al quesito. Ciò che appare certa è la violazione alla bara di Paolo Giubilei, defunto centenario, scomparso a febbraio del 2011, padre di Nando, stimato gestore del Cinema Teatro Italia, rimasto incredulo e amareggiato per quanto successo al feretro dell’amato papà.
I fatti: dopo aver acceduto all’interno del Camposanto, dal cancello posteriore ubicato lato SS 17, ben attrezzati e determinati a compiere il disegno criminoso, più individui (si presume), hanno tolto la lapide di Giubilei dal loculo, adagiandola al suolo, per poi proseguire il lavoro con un martello e abbattere i mattoni al fine di accedere al feretro dell’estinto.
Agendo indisturbati, con tutta tranquillità nel cuore della notte, hanno estratto la bara, svitato la parte superiore in legno e aperto il coperchio in zinco. Non sembra che siano stati compiuti atti di vilipendio sul cadavere, rimasto intatto, nonostante la tumulazione sia avvenuta quattro anni fa.
Stessa sorte è toccata al loculo di G.B. deceduta nel 2001, all’età di 87 anni, i cui resti erano stati ristretti in una cassetta di zinco. Da qui i delinquenti hanno sotratto delle ossa. L’opera dei vandali all’interno del Camposanto è proseguita con il danneggiamento della porta della Cappella, presa a calci per sfondarne i vetri e accedervi dentro. Sembra che non siano stati prelevati ornamenti sacri.
Episodi mai accaduti a Castel di Sangro che lasciano senza parole e non è da escludere che gli autori siano venuti da altre zone. In molti lo vogliono sperare. Ciò che appare evidente è che questi ignoti cercavano delle ossa umane, sicuramente per svolgere dei riti satanici. E se nell’aprire la bara di Giubilei le cose non sono andate come speravano, la rottura della cassetta in zinco ha soddisfatto le aspettative dei saccheggiatori.
La materia è abbastanza complessa per poter ottenere delle risposte chiarificatrici. Su questi aspetti, i Carabinieri della Compagnia di Castel di Sangro hanno aperto un fascicolo e informato la Procura della Repubblica di Sulmona. Chiamato in causa anche il medico legale per un’ispezione sul corpo del centenario, subito dopo ricomposto nello stesso loculo.
Le indagini partono spedite dai primi indizi lasciati fuori e dentro il cimitero: le tracce dei pneumatici, rilevate sulla neve fresca, fuori il cancello, e le impronte delle scarpe. Non è da escludere che gli inquirenti possano affidare questi elementi al Raggruppamento delle Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri (Racis) di Roma – per intenderci – il comando superiore del R.I.S. di Parma.
Nando Giubilei chiede a gran voce all’autorità giudiziaria d’individuare i responsabili. Richiesta a cui si unisce l’intera cittadinanza, preoccupata di questo emergente fenomeno che potrebbe ripetersi a Castel di Sangro come in qualsiasi cimitero del comprensorio. La parola d’ordine: vigilare.
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