Tutti giù per terra – Partirono in due ed erano abbastanza. Un Neo e uno “Strega”
Hanno un libro candidato al “Premio Strega”. Sono arrivati a giocare in serie A. Loro, piccoli, un Neo in un mondo dove la fama e il danaro non è sempre sinonimo di qualità. E loro due, Angelo Biasella e Francesco Coscioni, di fama con la e finale, finora ne hanno vista tanta. I bilanci della piccola casa editoriale sono a posto, intendiamoci, sono a pari. Tanto esce e tanto entra. In due si dividono quel tanto che serve per farsi una birra, o più di una come é stato per festeggiare la candidatura al prestigioso premio. Con “XXI secolo” di Paolo Zardi, i due della Neo sfideranno i grandi, i colossi dell’Editoria.
Davide contro Golia. Loro due, i Golia, scenderanno in campo con uno dei ventisei libri che hanno pubblicato in sette anni di attività. Sette anni di lavoro non stop. Fossero andati in Tibet a quest’ora sarebbero di ritorno e avrebbero un colorito meno spento. Si perché loro due si chiudono in quella stanzetta da cui escono solo per partecipare alle grandi fiere dell’editoria come Torino, Pisa, Roma. Per il resto stanno li, nella sede, e li leggono. Leggono. Leggono. E pubblicano anche, quando il file che arriva risponde al loro stile editoriale. Un pò surreale, un pò pop. Forse le loro uniche pubblicazioni che rispondono a qualcosa di reale sono i libri di Riccardo Finelli che parla della Sulmona- Carpinone. Ma anche qui, la pubblicazione muove da un sogno, il sogno di salvare quella tratta ferroviaria. Parlare al telefono con Biasella é già di per sé entrare in un sogno. É surreale. Parla di idee, di progetti, di impegni quando tutto il mondo intorno si lamenta delle cose che non vanno.
I servizi che non ci sono. La Neo rappresenta una via di fuga dalla realtà spesso pedante, noiosa. Ma il loro non é un atteggiamento programmato, studiato. Sono fatti proprio così. Quei due, Biasella e Coscioni, ebbero un’idea nata dalla comune passione per i libri. Partirono in due, “ed erano abbastanza”, e in due sono rimasti sebbene a sentirli ci vorrebbero almeno sei persone per svolgere il lavoro in orari ragionevoli che loro svolgono dal mattino fino a esaurimento forze. E vanno avanti così da sette anni. Coscioni addirittura ha lasciato il lavoro in una fabbrica di vestiti (si occupava di marketing) per leggere e pubblicare libri. E adesso sono arrivati in serie A. Se la giocano coi grandi. Un Neo partito dal nulla “avevamo solo una stanzetta, un tavolo, un pc e qualche sedia. La sede!”.
Da quella sede sono usciti nomi che hanno conquistato il grande pubblico come Marco Marsullo. E adesso Paolo Zardi candidato al “Premio Strega” con due padrini d’eccezione: Giancarlo De Cataldo autore di Romanzo Criminale e Valeria Parrella autrice di Lo spazio bianco. Quando penso a Biasella e Coscioni li immagino seduti a ironizzare sulle grandi certezze del mondo.
Come quella di chi non avrebbe scommesso 1 euro sul loro successo. Ora una birra, anzi più di qualcuna é stata versata per festeggiare la candidatura allo “Strega” che sette anni fa, nessuno, nemmeno loro due, avrebbero neanche ipotizzato. Quei due che hanno un’anonima stanzetta in quel di Castel di Sangro. E noi facciamo il tifo per loro. Non solo per campanilismo sia chiaro, ma per poterci anche vantare, quando andiamo fuori ‘le mura’, di due tipi che hanno conquistato la serie A dell’editoria. E comunque vada se la sono giocata alla pari. Loro due, un Neo.
Loretta Montenero
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