Ultimora – Castel di Sangro, il centrodestra vuole la terza lista
Lo sfogo è amaro ma dignitoso. Nella sua vita politica è stato sempre abituato a combattere le battaglie più aspre da alleato fedele nelle coalizioni della destra castellana, ma, stavolta il vaso è colmo e com’è nel suo carettere non trattiene di dire ciò che pensa. Il personaggio non vuole essere citato però è evidente che si tratta di colui che è stato simbolo dell’ex partito di Fini, quando la politica aveva ancora senso e un dna marcato. “Quando la politica esprimeva la forza delle idee con la coerenza e le azioni concrete”.
Ed è proprio su questo che l’unico superstite della destra autentica spara a zero sulle scelte operate per comporre la lista che – secondo lui – ha un profilo ambiguo per via di “certe” presenze non gradite. Anche gli avversari storici gli hanno sempre riconosciuto l’onestà intellettuale – ovviamente – senza condividerne neanche una mezza frase, ma qualcuno nei giorni scorsi lo ha avvicinato per capire l’umore e tentare un approccio in vista del “pastrocchio”.
Parla di etica e interpreta in modo analitico la lista che deve contrapporsi a quella del Prof. Fioritto. L’ipotesi della nascita di una coalizione ideologica non è da escludere, visto il vento di buriana che soffia in queste ore sul palazzo di piazza Plebiscito.
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