Pescasseroli, mamma e figlio coltivavano marijuana a chilometro zero
La Polizia di Stato del Comando dell’Aquila ha sequestrato una piantagione di marijuana nell’abitazione di una donna che ha tentato di scagionare il figlio, già noto per reati in materia di stupefacenti. I poliziotti durante una serie di controlli e perquisizioni nel capoluogo abruzzese hanno intercettato alcuni ragazzi in possesso delle sostanze illegali che dopo accurate indagini hanno portato a individurare gli spacciatori sparsi nella provincia dell’Aquila.
Il blitz nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, una volta individuata l’abitazione, ha sciolto ogni dubbio agli investigatori che hanno subito riconosciuto la pianta di marijuana, alta circa tre metri, talmente larga che dava l’impressione di una coltivazione assai più grande, coltivata a chilometro zero da mamma e figlio. Da qui l’immediata perquisizione della casa da parte degli uomini della sezione antidroga che hanno proceduto al sequestro della pianta e all’interrogatorio delle due persone. Inutile il tentativo dell’uomo, già arrestato nel 2001 e nel 2004 per lo stesso reato, di negare la proprietà della marijuana perchè smentito dalla stessa madre che si è assunta la responsabilità della coltivazione. La cinquantottenne è stata segnalata in stato di libertà per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti ex art. 73 D.P.R. 309/90. La pianta, dopo che il narcotest ne ha confermato l’origine, è stata inviata all’ARTA per le successive analisi di laboratorio.
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