Bocche di Forlì, una bomba ambientale: licenziamento in tronco ai dipendenti Asa
Un rapporto dell'Arta Abruzzo denuncia la gravissima situazione che costituisce un grave pericolo ambientale
Drammatico colpo di scena per i nove dipendenti della Società ‘Alto Sangro Ambiente’. Questa mattina hanno ricevuto le lettere del licenziamento definitivo. Unica consolazione, forse la cassa integrazione per i prossimi 24 mesi.
La Regione Abruzzo – si apprende ufficialmente – già da qualche tempo aveva chiuso l’impianto di compostaggio, una volta definito “strategico”, ma adesso, per sua stessa ammissione un problema serio e pericoloso stante il rapporto corredato con tanto di fotografie che l’Arta Abruzzo ha redatto il 28 luglio scorso.
Che cosa hanno trovato i tecnici a Bocche di Forlì? “Ingenti cumuli di rifiuti putrescenti stoccati in aree esterne ai capannoni dell’installazione con evidenti segni di percolazione. In alcune zone si sono riscontrate infiltrazioni di percolato al di sotto della pavimentazione realizzata in cemento e caratterizzata dalla presenza di varie fessurazioni. Configura un abbandono diffuso di rifiuti in aree non destinate allo stoccaggio degli stessi con fenomeni in atto che prefigurano un concreto rischio di potenziale contaminazione del sito”.
Rapporto che non lascia spazio alla fantasia e che – secondo indiscrezioni – avrebbe messo in moto la macchina giudiziaria. La storia, ovviamente, non finisce qui. La situazione in cui versa l’impianto pubblico regionale, come noto, autorizzato alla gestione di frazioni organiche derivanti dalla raccolta differenziata è caratterizzato da accertate e reiterate violazioni di legge che hanno determinato gravi conseguenze sul piano ambientale e sulla tutela della salute dei cittadini e forse dei lavoratori direttamente coinvolti nelle operazioni di gestione interne alla struttura. La Regione Abruzzo vuole perseguire i responsabili dei danni con provvedimenti sanzionatori a carico sia del proprietario dell’impianto sia del gestore incaricato.
A maggio dello scorso anno TeleAesse era entrata nell’impianto tecnologico e intervistato il direttore Massimo Balzano (Guarda il Video) che aveva denunciato in modo molto eloquente lo stato delle cose. Ora, dopo gli ultimi sviluppi, rimane da capire quali saranno le prossime mosse degli amministratori della società A.S.A. Roberto Ciampaglia e Massimo Scura (attuale Commissario ad Acta della Sanità in Calabria) e del liquidatore dell’ex Comunità Montana, Enzo Patitucci.
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