Roccaraso, l’Alberghiero torna alla normalità: l’Asl revoca la chiusura dei laboratori
“Il provvedimento emesso dai carabinieri del NAS, di natura prettamente burocratico-amministrativa, è stato subito revocato dagli organi tecnici della ASL”. A precisarlo in una nota è la dirigente scolastica dell’Istituto Alberghiero “E. De Panfilis”, Maria Paola De Angelis (foto).
“La riapertura è stata possibile con la clausola di limitare l’utilizzo dei laboratori a soli fini didattici – spiega la preside – cosa, che peraltro è sempre stata in precedenza, con esclusione di somministrazione a terzi di quanto preparato”. Dunque, il polverone alzato sulla chiusura dei laboratori è stato ridimensionato grazie ad un’attenta azione messa in atto dal vertice dell’Istituto. “La scuola – continua la dirigente – si è già comunque attivata per formalizzare la richiesta di autorizzazione, anche per la fornitura a terzi delle pietanze cucinate durante le esercitazioni didattiche. Sorprende il fatto che in presenza di una normativa non proprio chiara, che ha indotto tutti gli istituti scolastici con situazioni laboratoriali didattiche analoghe in errore, ma dei cui esiti non è stato dato lo stesso rilievo mediatico, l’Istituto di Roccaraso abbia subito un ingiusto accanimento da parte degli organi di stampa”.
Una lamentela condivisa anche da TeleAesse. E qui la dirigente mette il carico: “Alcune locandine di quotidiani, hanno definito, in maniera falsa, i cinque laboratori “abusivi”, senza verificare la veridicità dell’informazione, presso persone informate sui fatti. Il settore della nostra scuola alberghiera, sta conoscendo un notevole successo anche per le proposte innovative in materia di dimensionamento, nell’ipotesi di un nuovo profilo professionale, che riassuma in un unico indirizzo, le conoscenze e le competenze del settore agrario e alberghiero”. La scuola, conclude Maria Paola De Angelis – Rappresenta, dunque, una struttura fondamentale sul piano formativo e occupazionale per il nostro territorio e per tutta la Regione”.
1 Comment
buzzelli
9 novembre 2015 at 11:55L’intervento dei carabinieri del NAS è stato giusto, opportuno e doveroso.
Sorprende che il problema sia venuto alla luce solo dopo l’arrivo delle forze dell’ordine ed è questa una ulteriore riprova che nel nostro paese troppo spesso accade che chi è pagato, anche per controllare, dovrebbe esercitare il proprio ruolo con maggiore impegno specie quando si ha a che fare con il cibo e la salute.
Ben vengano le richieste e le autorizzazioni necessarie, anche se tardive. Un doveroso ringraziamento va tutto ai carabinieri del NAS.
Buzzelli Valter.