Lettera all’Alto Molise: Qui il Natale può durare due mesi
Cari Altomolisani,
ho notato, in questi ultimi anni, che ogni mese di dicembre alcuni pullman partono dal nostro territorio diretti a Salerno e ancora di più verso Trentino, Austria, Germania per visitare i cosiddetti “Mercatini di Natale”. Abitando da oltre tre decenni su queste montagne e vedendo il Natale di Agnone e degli altri paesi attorno, mi sono chiesto come mai, ricca e suggestiva come è, questa serie di questa festività non venga pubblicizzata ed organizzata in modo tale da attrarre turisti … cioè far venire qui da noi numerosi pullman pieni di visitatori per partecipare agli eventi che già ci sono e che potrebbero essere moltiplicati con grande significato ed originalità in Agnone e negli altri luoghi dell’Alto Molise!
Infatti (a parte “l’ardente” pomeriggio dell’8 dicembre con la sua ‘Ndocciata Maggiore) da quando ci sono le attrattive dei presepi viventi, delle altre ‘Ndocciate territoriali, della consueta Fonderia di Campane e dei campi da sci allorché funzionano), l’Alto Molise in dicembre e gennaio non vede pullman turistici. Invece, qui da noi, come ho più volte detto e scritto, “il Natale può durare due mesi” o quasi (almeno dal 21 novembre al 6 gennaio). Ne avevo pure disegnato il logo del “Natale lungo due mesi”: una grande “A” (A di “Agnone” e/o di “Alto Molise”) come capanna di Betlemme, con sopra la stella cometa e sotto la stilizzazione della natività (Madonna, San Giuseppe con al centro Gesù Bambino). Qui la evidenzio nel disegno di “Auguri!” con la “A” a forma di capanna natalizia. Inoltre, avevo stilizzato la “A” di Agnone e di Alto Molise come un “campanocchio” (cioè una campana e un occhio … là dove la campana significa tradizioni legate alla religione e l’occhio rappresenta l’intelligenza del turismo laico).
Agnone, come già sapete, il 21 novembre (Festa della Madonna, presentata al tempio) festeggia il cosiddetto “Piccolo Natale” con la semplicissima ma suggestiva cerimonia alle ore 6 di mattina (che è ancora buio) alla chiesa matrice di San Marco: la messa e la musica della “Pastorale” che si perpetua da generazioni. Poi, all’uscita da questa toccante cerimonia, la degustazione della cioccolata (nelle case e nei bar) e dei classici biscottini come tradizione vuole. Tale “Piccolo Natale” viene celebrato in ricordo del Natale che i pastori in partenza per le Puglie erano soliti festeggiare in anticipo con le famiglie, come per salutarle con l’atmosfera natalizia nel cuore. E questa può essere la prima occasione da ampliare e da condividere con persone provenienti dall’esterno (meglio se come “Natale dei Pastori” adeguatamente organizzato assieme ad altri eventi, con un pacchetto turistico il più interessante possibile).
Molti anni fa, su idea ed organizzazione del poliedrico artista Fabio Verdone, si è svolta in Agnone sempre con grande successo la “mostra dei presepi” ospitati nei locali più vari del centro storico (vetrine, magazzini, cantine, ecc.). Purtroppo, non supportato sufficientemente dagli enti pubblici, tale evento (che premiava i migliori manufatti artigianali) è durato per poche edizioni, pur avendo ampiamente e notevolmente dimostrato di sapere attrarre innumerevoli turisti (provenienti pur da fuori regione)per quasi tutto il mese delle festività natalizie. Era, questa, una manifestazione da potenziare, magari con un gemellaggio con i costruttori napoletani di pastori e presepi di Via San Gregorio Armeno ed anche con i mercatini natalizi del centro Europa. Una simile mostra-mercato (da far durare dal 21 novembre al 6 gennaio) avrebbe potuto attrarre almeno turisti italiani e sarebbe stata una vetrina ed una piccola remunerazione economica per persone o intere famiglie che nel resto dell’anno (specialmente durante il lungo inverno) si fossero impegnati a costruire pastori e presepi e quanto altro di natalizio da “vendere” , appunto, dal 21 novembre al 6 gennaio.
Un’altra manifestazione che andrebbe potenziata è quella del presepe vivente organizzato ogni anno dal Cenacolo francescano, giunto ormai alla 56ma edizione. Essendo tematico, potrebbe assumere pure l’aspetto teatrale con numerose repliche tra il Natale e l’Epifania. Tale presepe ha più volte avuto una eco internazionale: pure per questo sarebbe stato degno di migliore e maggiore fortuna, così come altri eventi che hanno arricchito il mese tra l’Immacolata e l’Epifania tra cui la rituale gastronomia e i classici dolci. E, a proposito di dolci, si potrebbe organizzare (in attesa della realizzazione operativa del “Polo del cioccolato”) una vera e propria “Fiera del panettone artigianale” visto e considerato che i panettoni agnonesi e altomolisani stanno mietendo grandi e importanti successi a livello nazionale. A tale fiera potrebbero partecipare anche le famiglie oltre ai professionisti artigiani da ogni parte d’Italia e, volendo, del mondo.
Quest’anno, ad arricchire l’imminente giornata del’8 dicembre (dedicata alla grande ‘Ndocciata del Giubileo 2015 della Misericordia) ci pensa lo stesso Fabio Verdone (sempre attivo in ogni espressione d’arte, specie come regista teatrale e grande aggregatore giovanile). Verdone (con un eloquente manifesto murale e con un tam-tam multi-mediatico) ha già chiamato a raccolta tutti gli agnonesi alle ore 12 per una grande foto di gruppo (mai pensata prima) da realizzarsi sulla scalinata di Sant’Antonio, nel cuore del centro storico, ai cui piedi c’è quella Piazza Mercato, famosa in tutta Italia per essere stata utilizzata come sfondo nel manifesto del celebre film “Il letto in piazza” (commedia brillante con Renzo Montagnani, Rossana Podestà e altri noti attori, regia Bruno Gaburro, anno 1975). E’ già possibile avere il bel manifesto dell’evento in Agnone presso Tipografia San Giorgio di Franco Bocchetti (Corso Vittorio Emanuele 251 tel. 0865-77665).
Insomma, Agnone e l’Alto Molise hanno una ricca ed originale tradizione natalizia che andrebbe meglio organizzata, coordinata, pubblicizzata ed offerta ai fedeli ma anche ai turisti, possibilmente in alleanza con luoghi dove il Natale ha la medesima tradizione ma con manifestazioni ed eventi diversi. Altra idea sarebbe quella di far girare la statua del Bambinello per le case, in segno di pace e come benedizione. A tale originale evento (che arricchirebbe in fede e suggestione il Natale altomolisano) si era detto favorevole oltre venti anni fa il vescovo di Trivento mons. Antonio Santucci.
E, oggi come oggi, il Natale cristiano e le tradizioni natalizie hanno ancora maggior valore, in presenza di una insana tendenza che vuole o pretende di cancellare i simboli e le manifestazioni della religione cattolica sacrificandola sull’altare del laicismo fondamentalista o della pseudo integrazione globale e interreligiosa. Che ognuno sia libero di professare la propria fede religiosa che per i cattolici significa anche e soprattutto rinnovare le tradizioni degli avi, testimoniando pure la propria antica “identità” e una specifica ed irrinunciabile “cultura di un territorio”. Buon Natale a tutti!
Domenico Lanciano
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