Perchè non cedere l’incompiuto ospedale di Agnone a…?
In Agnone c’è una delle incompiute più grandi d’Italia, la struttura che, una volta completata, avrebbe dovuto ospitare il nuovo ospedale civile. Nata negli anni settanta assieme agli altri nuovi ospedali di Campobasso, Isernia, Venafro, Larino e Termoli, tale struttura è l’unica della regione ad essere rimasta triste scheletro di cemento armato. E se le precedenti generazioni di politici agnonesi e molisani hanno lasciato che ciò accadesse, le attuali generazioni pubbliche non riescono a trovare una soluzione prima che tale complesso edilizio crolli. Una omissione ed una incuria assai colpevoli e milioni di euro dei contribuenti che verranno definitivamente persi, se non verrà utilizzato in qualche modo. Un monumento allo spreco è ritenuto!
Infatti, la ricerca delle soluzioni per il suo miglior utilizzo non provengono dalla classe politico-amministrativa (che se ne dovrebbe occupare istituzionalmente) ma dalla cosiddetta “società civile”. C’è chi ha proposto di renderlo carcere minorile, chi scuola per la polizia forestale, chi grande albergo per qualche compagnia aerea per il riposo del personale viaggiante e le vacanze delle loro famiglie, ecc. Insomma le idee non mancano, c’è una gara! Ma, probabilmente, lo Stato italiano non ha alcuna volontà di fare nulla poiché, altrimenti, non sarebbe mancata la più utile soluzione. E, allora, pensano all’Università delle Generazioni di Agnone, perché non dare tale struttura (di oltre 5 mila metri quadrati) ad un organismo sovranazionale come L’E.S.A. o l’O.N.U. oppure la N.A.T.O.?
Perché proprio ESA, ONU o NATO? Perché l’ESA (Agenzia spaziale europea) è in cerca di un grande edificio dove collocare una sua struttura logistico-strategica. L’Università delle Generazioni ha contattato l’ESA che si è detta interessata ad avere le planimetrie dell’incompiuto ospedale nuovo di Agnone per esaminare se è adatta alle sue esigenze. Incrociamo le dita! Ma potrebbe essere interessata pure l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), impegnata come è specialmente con le attuali crisi umanitarie che diventano sempre più grandi, potrebbe utilizzare la struttura agnonese per depositi operativi, cosa che potrebbe fare pure la nostra Protezione Civile nazionale. La centralità territoriale di Agnone nella penisola italiana, la relativa vicinanza con gli aeroporti di Pescara, di Foggia, di Napoli e della stessa Roma, i porti marittimi di Vasto, di Termoli e della stessa Napoli rendono strategica la posizione di Agnone.
La stessa strategica posizione potrebbe valere anche per la NATO, l’organizzazione del patto del nord-Atlantico che unisce militarmente e politicamente tra loro Europa, Stati Uniti e Canada. Specialmente adesso che è impegnata su vari fronti anche mediterranei (e, quindi, vicini), la NATO potrebbe giovarsi della struttura agnonese per un magazzino o altra attività utile ai compiti d’istituto (come, ad esempio, una centrale per telecomunicazioni o un centro sanitario per la convalescenza assistita di militari feriti nei vari scacchieri bellici internazionali). Andrebbe bene pure un deposito auto di giapponesi o per altra multinazionale!
Insomma, dicono all’Università delle Generazioni, gli usi possono essere molteplici in una simile grande struttura che verrebbe così salvata sia dal disfacimento edilizio ed ambientale e sia dalla vergogna nazionale! E se lo Stato italiano non intende risolvere tale problema (nonostante sia stato sollecitato persino dal “Gabibbo” Mediaset e da altri organi di stampa), intervenga un organismo internazionale o sovranazionale!
Domenico Lanciano
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