Gravina eletto presidente della Lega Pro
Con 31 voti contro i 13 di Pagnozzi e i 7 di Marcheschi, Gabriele Gravina è stato eletto presidente della Lega Pro. Un autentico trionfo, perché alla vigilia le previsioni davano in vantaggio altri concorrenti, e in ogni caso lo scenario si presentava incerto. E’ bastato il secondo turno per proclamare vincitore l’ex presidente del Castel di Sangro, il quale si prende la poltrona che per 18 anni è stata di Mario Macalli e per 6 mesi del commissario Tommaso Miele.
Gravina conosce meglio di tutti le problematiche della terza serie. E’ nel calcio da una vita, ed ha contribuito a scrivere pagine memorabili dello sport soprattutto per le vicende che hanno riguardato il Castel di Sangro, senza dimenticare il suo impegno – anche accademico – a 360 gradi (come dimostra l’avventura da capodelegazione della Nazionale Under 21 o gli incarichi ricoperti in Figc, anche se da Consigliere Federale dovrà presto dimettersi).
Governerà per (almeno) 12 mesi: dal 1 gennaio 2016 fino alle nuove elezioni per il nuovo quadriennio olimpico. Un incarico che potrebbe spostare gli interi equilibri del calcio italiano, considerato che il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, è molto vicino a quel Claudio Lotito che ha rappresentato il vero oppositore dell’ex dirigente sangrino. Sarebbe questo il terzo miracolo “graviniano”, dopo aver fatto grande il “Castello” ed aver spodestato Macalli.
Intanto, è doveroso fare un grande “in bocca al lupo” a Gravina. L’esperienza, la credibilità e la voglia di fare non gli mancano, e unitamente alle idee e alle intuizioni siamo sicuri riuscirà a fare per la Lega Pro quello che altri non sono riusciti a dare in tantissimi anni. Il sistema aspettava un dirigente illuminato capace finalmente di “agire” in un momento delicatissimo per una Lega che abbraccia 54 società (probabilmente, dall’anno prossimo nuovamente 60).
Nelle 140 pagine del suo programma c’è molto di più che una serie di riforme necessarie per rilanciare un prodotto che negli ultimi anni ha perso credibilità. E’ in gioco buona parte del futuro del calcio italiano: se Gravina riuscirà a fare in Lega Pro soltanto la metà di quello che è riuscito a fare finora da dirigente sportivo, la terza serie tornerà appetibile e appassionante come e più di un tempo, e tutte le componenti ne trarranno beneficio. Buon lavoro, Presidente!
Marco Santopaolo
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