Bocche di Forlì, Scura si dimette da consigliere di Alto Sangro Ambiente
L'ingegnere scarica tutte le responsabilità sulla Regione Abruzzo, però chiede il pagamento dell'indennità
Sono irrevocabili le dimissioni di Massimo Scura, consigliere dell’Alto Sangro Ambiente, società commissariata dalla Regione Abruzzo per i gravi problemi gestionali dell’impianto di compostaggio a Bocche di Forlì. Nella nota datata 29 marzo in cui manifesta la sua volontà scrive di “Essere stato nominato dal Consiglio dei Ministri, commissario ad Acta per il piano di rientro della sanità calabrese, impegno che mi tiene spesso lontano”. Come se i dipendenti di Asa Ambiente, per oltre un anno senza stipendio, non se ne siano accorti.
Il settantaduenne manager in quiescenza di Gallarate (Va), oltre a ricoprire i due incarichi, contemporaneamente siede anche sulla poltrona del sindaco di Alfedena. Il governo Renzi, evidentemente in difficoltà nel trovare in Italia – tra le migliaia di professionalità del settore – chi potesse assolvere a tale compito, lo ha nominato “Commissario ad Acta” dal 26 febbraio 2013.
Tornando alle dimissioni di Scura, l’ormai ex consigliere di amministrazione A.S.A., scrive di aver relazionato all’ex Comunità Montana Alto Sangro, Altopiano delle Cinque Miglia ( a maggio e novembre 2013; e maggio 2014) “Le difficoltà gestionali delll’impianto Bocche di Forli con le proposte di superamento delle stesse e nonostante le promesse reiterate della Regione Abruzzo poco è stato fatto”.
Dunque, l’occasione è stata utile per dare una stoccata al governo di D’Alfonso – “La quota privata non è stata mai acquistata nonostante l’impegno regionale”. Scura – forse lo ha dimenticato – era stato nominato apposta per risolvere i problemi che già conoscevamo bene, ma lui va oltre con altre valutazioni: “ Un’ accurata gestione del personale in parte messo in cassa integrazione, l’eliminazione dello smaltimento del percolato, e dei relativi costi, grazie a modifiche poco onerose sulla vasca di carico nonché la drastica riduzione dei costi del sovvallo e la stipula di contratti vantaggiosi avevano portato a produrre utili seppur contenuti nel periodo gennaio – maggio – 2015”.
Nella lettera di dimissioni è un fiume in piena: “ La situazione creatasi con il rientro del personale in cassa integrazione e dell’insanabile conflitto tra il personale stesso che ha portato a manifestazioni ostili all’Asa, conflitti peraltro ampiamente denunciati nelle relazioni e precedenti la mia nomina. E quindi da parte mia impossibile offrire il benché minimo ulteriore contributo al superamento delle difficoltà esistenti”. Tutto questo è costato alle tasche dei contribuenti – finora – la modica cifra di circa 1.500.000 euro di debiti, arrontondati per difetto.
Ma attenzione, l’ingegnere Scura nella lettera di dimissioni chiosa – nobilmente a dir poco – dichiarando: “Rinuncio agli emolumenti a me spettanti a far data dal 12 marzo 2015 ad oggi”. Nel rigo successivo, invece: “Avanzo formale richiesta degli emolumenti a me spettanti e non ancora corrisposti fino alla data del 11 marzo 2016”. Leggi la lettera di dimissioni
I cittadini dell’Alto Sangro – ovviamente – ringraziano commossi: il Partito Democratico e Matteo Renzi; quelli della Calabria non ne parliamo!
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.