Gastronomia di qualità: nasce il gemelllaggio tra Alto Molise e Langhe Piemontesi
L’agnonese Serena Di Nucci (figlia di Franco cioè di colui che ha rilanciato alla grande il già antico e premiato Caseificio Antonio Di Nucci, fondato a metà del 1600) si è laureata pochi anni fa all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (in provincia di Cuneo) nel cuore delle Langhe, per meglio essere utile all’azienda di famiglia, imprimendo una marcia in più nonché lungimirante. Era, infatti, facilmente immaginabile che la dottoressa Serena non avrebbe tardato a dare gli auspicati frutti anche socio-culturali, dopo la utilissima esperienza di studio alla corte di Carlo Petrini, inventore dello “Slow Food” (mangiare piano e con piacere) e della “Slow Life” (della vita calma e felice). Ed ecco che la giornata di giovedì 28 aprile 2016 segna una data memorabile, poiché proprio a Pollenzo, nell’Aula Magna di quella Università specialissima ed unica al mondo, nasce il “Suono Bianco” ovvero la musica o, meglio, i suoni provenienti dalla lavorazione del latte al Caseificio Di Nucci di Agnone, cioè “l’arte casearia diventa musica elettronica”.
L’Università delle Generazioni, sempre attenta al mondo che gira verso orizzonti sociali migliori, aveva proposto già nell’estate 1987 ai Caseifici altomolisani e alle istituzioni regionali e locali di avviare le procedure di amicizia e i contatti ufficiali per addivenire ad un gemellaggio tra l’Alto Molise e la Valle dell’Emmental (nel Cantone di Berna, in Svizzera) nel nome della comune ottima arte casearia. Non solo, l’associazione intergenerazionale agnonese ha, nel corso dei decenni, avanzato innumerevoli proposte ai caseifici altomolisani (come la realizzazione di una indispensabile “Fiera dei Formaggi”, la produzione di confezioni innovative come la “milk-steake” (stecca di latte) e le monoporzioni per venire incontro alle persone che vivono da sole (single). Non ultima, c’è la proposta di aprire ai vegetariani, cioè a quelle persone che, pur preferendo i cibi vegetali, non disdegnano i formaggi (a differenza dei vegani che non mangiano e non usano alcun prodotto di origine animale).
Proprio poche settimane fa l’Università delle Generazioni ha recensito molto diffusamente il volume “Ti ho vista che ridevi” scritto dal collettivo Lou Palanca e pubblicato nel 2015 da Rubbettino con la prefazione addirittura di Carlo Petrini (re delle attuali Langhe). In questo libro si racconta delle signorine del meridione italiano richieste in moglie negli anni 1950-60 e 70 specialmente dai contadini e dagli allevatori del centro-nord Italia poiché le loro ragazze da marito avevano disertato il territorio per andare in città a lavorare nelle fabbriche o nel terziario e non c’erano quasi più donne a lavorare nell’agricoltura e nelle stalle e soprattutto a dare loro quei figli che avrebbero dovuto continuare le generazioni di zone ad alta intensità agricola come, appunto, le Langhe piemontesi. Pure l’Alto Molise (ed Agnone in particolare) ha dato il suo contributo di donne (lavoratrici e riproduttrici) per la salvezza del centro-nord Italia rurale. Per cui un primo “gemellaggio” di sangue e di sudore c’è già stato tra il Sud povero e il Nord del “miracolo economico” a svolta industriale e post-industriale.
Così, l’Università delle Generazioni ama pensare che l’ottima iniziativa portata avanti dal Caseificio Di Nucci proprio a Pollenzo, nel cuore delle Langhe più avanzate e produttive, possa essere il primo passo verso un vero e proprio “Gemellaggio” gastronomico con l’Alto Molise. In verità, molti anni fa la stessa Università delle Generazioni aveva chiesto direttamente a Carlo Petrini di esaminare la possibilità di realizzare una sezione della sua Università Gastronomica proprio in Agnone, dove c’è un’antichissima e ben ritualizzata tradizione eno-gastronomica.
Carlo Petrini rispose che sarebbe stata necessaria la collaborazione della Regione Molise, la quale fu prontamente interessata, ma (come il più delle volte) senza esito. Adesso si scopre che l’Università del Molise sta per avviare una specie di sotto-Facoltà Gastronomica proprio a Termoli nell’àmbito della Facoltà di Scienze Turistiche. A questo punto, un moto d’orgoglio altomolisano ci vorrebbe proprio e proprio per avviare gemellaggi con l’Emmental e con le Langhe che portino a benefici davvero internazionali e, possibilmente e letteralmente, intergalattici!
Bisogna, inoltre, ricordare che nelle Langhe ci sono, tra tante altre marche di notevole valore, la Ferrero (ovvero una industria dolciaria nata artigianalmente e adesso divenuta multinazionale globale) e la Casa Madre dei Paolini che produce vera e durevole cultura in tutto il mondo. In Agnone, c’è già un piccolo “polo dolciario” che si fa sempre più onore pure all’estero. E Agnone, nonostante la decadenza interna e indotta dall’esterno, resta pur sempre “l’Atene del Sannio” ovvero un faro di cultura ultrasecolare ma anche innovativa e nonviolenta. Ebbene, cosa si aspetta ad imitare il successo globale delle Langhe e dell’Emmental?… Un gemellaggio con queste realtà più evolute potrebbe rilanciare Agnone e dintorni.
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