Toni incandescenti tra i consiglieri comunali Andrea Liberatore e Alfredo Fioritto, durante il consiglio comunale svoltosi ieri a Castel di Sangro. Oggetto dello scontro, il terzo punto all’ordine del giorno: “Regolamento per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati“,  sfociato in una discussione aspra sulla malagestione dell’impianto di compostaggio a Bocche di Forli e le accuse ai responsabili dello scempio ambientale e del disastro economico, quantificato in circa 1.500.000 di euro.

Nel corso dellla discussione sono state ricordate le scelte che portarono alla nomina di un consigliere di amministrazione della società Alto Sangro Ambiente (Ing. Massimo Scura – Sindaco di Alfedena), il quale garantì  la competenza professionale e l’impegno personale a far ritornare  l’impianto di Bocche di Forli  ad un miglior funzionamento, tanto da convincere tutti i sindaci del comprensorio. Risultato disastroso: dipendenti licenziati, impianto chiuso dalla Regione Abruzzo – ed in ultimo – l’arresa dello stesso Scura che ha presentato le dimissioni.

“L’impianto non ripartirà a breve, a causa delle gravi condizioni in cui versa” ha detto Liberatore, in qualità di Commissario liquidatore della Comunità Montana, che aveva chiesto al suo gruppo di maggioranza, la trattazione del delicato argomento in un consiglio comunale monotematico.

Fioritto, dopo aver ascoltato le difficoltà espresse da Liberatore, ha candidamente annunciato di aver scritto al funzionario della Regione Abruzzo – dott. Franco Gerardini (dirigente del servizio Ambiente) – in data 10 aprile ed al Presidente D’Alfonso, chiedendo il commissariamento dell’impianto di Bocche di Forli e della società ASA. “Bisogna lasciare la palla alla Regione che si occupi di questa vicenda, visto che la politica locale – che pure deve essere presente – non è stata in grado di gestire questo impianto e questa società ” –  ha argomentato Fioritto – innescando la replica infuocata di Liberatore.

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