Calendario venatorio, ‘Salviamo l’Orso’: ” La Regione valuti la presenza del plantigrado”
Mentre in Abruzzo e Molise si discute già del prossimo calendario venatorio il passaggio di un orso marsicano viene documentato da una fototrappola[1] di un socio di Salviamo l’Orso tra Capracotta e Pescopennataro in un’area che l’associazione ha individuato da tempo come un importante corridoio ecologico che garantisce la comunicazione tra Parco Nazionale della Majella e PNALM. Un’area dove l’associazione da due anni informa le popolazioni sul ritorno del plantigrado e spende fondi propri per opere di prevenzione (recinti elettrificati) per rimborsare i piccoli danni provocati dal suo passaggio e per vaccinare i cani da lavoro possibili portatori di patologie letali per l’orso. http://www.salviamolorso.it/progetti/un-passaggio-per-lorso/
Per questo grande mammifero , il piu’ grande della fauna italiana , la possibilità di muoversi agevolmente tra le aree protette dell’Appennino abruzzese e molisano è assolutamente necessaria a garantire la sua sopravvivenza. Solo espandendo il suo areale , cosi come si afferma nel PATOM (Piano per la tutela dell’orso marsicano) la specie sarà in grado di incrementare i suoi numeri esigui (50-55 esemplari) ed arrestare l’inevitabile deriva genetica che ne consegue.
Ecco perchè Salviamo l’Orso chiede con forza alle Regioni Abruzzo e Molise , che si apprestano a varare il nuovo calendario venatorio , di garantire al plantigrado la necessaria tranquillità nelle aree che seppur aperte all’attività venatoria sono fondamentali per garantire la connessione tra aree protette. Noi non pretendiamo il divieto di caccia ma chiediamo solo una mitigazione delle modalità di caccia al cinghiale , il divieto della “braccata , la pratica piu’ impattante che puo’ mettere a rischio non solo la presenza dell’orso ma provocarne anche l’abbattimento per errore.
Crediamo che lo spettacolo che il video di Antonio Liberatore mostra meriti di essere salvaguardato per le generazioni future e per tutti coloro che amano la natura selvaggia del nostro Appennino. Siamo altresi sicuri che la stragrande maggioranza dei cacciatori molisani la pensino come noi e siano disposti a qualche piccolo sacrificio in favore di un’animale che abbiamo ancora la fortuna ed il privilegio di ospitare, unico paese in Europa occidentale che insieme alla Spagna puo’ ancora vantarsene!
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