Potenziare il Rodeo di Staffoli e Pietrabbondante per il Parco Storico Sannita
Come rendere più interessanti le visite nelle aree archeologiche, nei musei e nelle città d’arte
Le rievocazioni storiche ravvivano le stagioni e i luoghi di tanti popoli nel mondo, ma possiamo considerare l’Italia la vera patria delle manifestazioni in costume che rappresentano, tra tanto altro, una grande attrazione turistica oltre a costituire vantaggiosi eventi culturali e un utile motivo di aggregazione sociale per le comunità e le città che le realizzano. Vie Crucis e presepi viventi, palii, cortei, giostre medievali, parate di ogni genere, processioni religiose e semplici tradizioni popolari animano tutti i mesi dell’anno, contribuendo a costituire la più evidente identità di una comunità e di un territorio.
L’Università delle Generazioni già nel 1994 con un articolo pubblicato dal settimanale “Corriere del Molise” ha cercato di andare oltre, auspicando figuranti in costume nelle aree archeologiche. Cosa che poi (forse anche indipendentemente da tale auspicio-proposta) è avvenuta a Roma attorno al Colosseo con centurioni e soldati dell’antico impero. Peccato che tale utile esperienza sia stata proibita la scorsa primavera dal Commissario al Comune di Roma Paolo Tronca, con il pretesto che la presenza di tali figuranti (non adeguatamente regolamentata, bisogna pur dire) provocava qualche disturbo ai visitatori del Colosseo. E’ stata così tolta un’attrazione per i turisti che, oltre a farsi fotografare accanto ai figuranti, avevano davanti una utile raffigurazione vivente del passato impero romano. Sarà necessario far tornare tali figuranti non soltanto davanti al Colosseo, ma ovunque ci sia la possibilità di far rivivere momenti e personaggi storici.
Infatti, se ben regolamentati ed organizzati in veri e propri Ordini professionali, i figuranti permanenti attorno ai monumenti antichi e nelle aree archeologiche (come, ad esempio, gli scavi di Pompei, piazza della Signoria a Firenze, Fontana di Trevi a Roma, ecc. ) possono contribuire ad animare e far meglio conoscere come e più di un “museo vivente” la storia e la vita antica di un determinato luogo. Si può immaginare, infatti, come sarebbe attraente ed interessante se, nell’area archeologica sannitica di Pietrabbondante in Molise, i turisti potessero ammirare e fotografare personaggi dell’antico Sannio e constatare da vicino la vita, i costumi e le usanze che c’erano in quel luogo 22 secoli fa e dialogare con loro di storia. Ad Agnone si tratta poi di potenziare la “’Ndocciata”, il “Presepe Vivente” e il “Rodeo di Staffoli”. E così via pure per gli altri paesi dell’alto Molise.
Nonostante adesso si cominci timidamente a vivacizzare in modo informatico il Museo Etrusco di Via Giulia a Roma e di realizzare i primi “Archeo-live” (ancora statici e con solo l’oggettistica), in Italia manca una o più “Disneyland” con Parchi storici-tematici, che possano unire pedagogicamente, con eventi dal vivo, il divertimento ed il gioco, dimostrare (anche didatticamente) come vivevano i popoli dall’antichità fino ai nostri giorni. Ammirevole, ad esempio, è la rievocazione del mietere (la Tresca a Carovilli e a Villacanale).
Ad esempio, l’Università delle Generazioni di Agnone del Molise nell’anno 2000, nel contesto di Capo Sud, ha proposto all’Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, pure nella persona dell’allora assessore al turismo Silvana Nasso (che si era detta molto interessata), la realizzazione vicino alla mitica Scilla di un “Parco Omerico” che presentasse scenograficamente e didatticamente tutte le varie avventure di Ulisse. Così vicino Roma potrebbe sorgere il Parco Imperiale o a Firenze uno spaccato di vita rinascimentale con le botteghe dei pittori e dei mercanti. In pratica, ogni città ed ogni territorio potrebbe organizzarsi per rappresentare un’epoca gloriosa del suo passato. Oltre che per i turisti, tali “Parchi tematici” sarebbero utili per le scolaresche e per gli appassionati, nonché per ravvivare la propria identità e l’orgoglio storico.
L’Università delle Generazioni propone adesso anche l’Operazione “Passeggiare con Dante” ovvero la possibilità di passeggiare e dialogare in ogni città con i personaggi più tipici e importanti di quel luogo che, vestiti con gli abiti della loro epoca, possano istruire visitatori e turisti nelle notizie storiche per soddisfare tutte le loro curiosità di antica vita quotidiana. L’intento è pure quello di dare lavoro a persone che, giovani o anziane o disoccupate, possano, con l’utile e il dilettevole, avere un qualche reddito di sopravvivenza.
L’Archeo-Vivente (archeo-live), ovvero l’archeologia vivente, potrebbe essere un buon metodo per dare lavoro ai giovani e ai disoccupati, utilizzare i volontari e gli appassionati che vogliono un territorio interessante ed attraente non soltanto al turismo ma anche per i propri abitanti. Istituire come prova un primo vero e completo “archeo-live” sarebbe quanto mai opportuno per verificarne il gradimento e l’autofinanziabilità. Per il coordinamento, il governo e la valorizzazione di tali belle esperienze ci vorrebbe un’apposita Sovrintendenza degli Archeo-live non soltanto regionale e nazionale italiana ma europea.
Domenico Lanciano
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