Avis ‘Alto Sangro’, Uzzeo: “Scandaloso depotenziare l’ospedale ad Agosto”
“L’ Avis di Castel di Sangro “Alto Sangro” vuole manifestare il suo sdegno in merito alla avvenuta sospensione, nel mese di Agosto, di buona parte dell’attività chirurgica svolta presso il Presidio Ospedaliero di Castel di Sangro, lasciando solo alcune sedute operatorie per l’attività di elezione (programmate), circostanza mai avvenuta prima d’ora: non solo l’attività programmata verrà dunque ridimensionata ma non verranno garantiti in loco neanche gli interventi d’urgenza in un periodo oltremodo caratterizzato da una maggiore richiesta di prestazioni dovuta all’alta densità di turisti presenti in tutto l’Alto Sangro.
Sconcertanti al riguardo sono le giustificazioni addotte dall’Ufficio Stampa della Regione Abruzzo laddove si argomenta la necessità di ricorrere alla predetta sospensione al fine di “garantire il diritto di ferie del personale sanitario” !!! Appare evidente come i responsabili regionali abbiano inteso anteporre un diritto dei lavoratori – peraltro programmabile ed attuabile senza ledere il regolare andamento del servizio sanitario pubblico – al primario diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione!!
Ma vi è di più.
Questo gravissimo colpo alla sopravvivenza del sistema sanitario locale appare all’evidenza frutto di una programmazione razionalizzata e volta al quasi totale annullamento delle prestazioni sanitarie finora garantite agli abitanti altosangrini e delle regioni limitrofe, già preannunciata con la approvazione del Decreto n.79 del 21 luglio 2016 in materia di Riordino della Rete ospedaliera della Regione Abruzzo, ed avvenuta senza appropriata indagine ed in maniera del tutto irragionevole . Ciò ha vanificando tutto il lavoro e la professionalità dei medici e paramedici che tanto hanno dato per far crescere le prestazioni nel nosocomio contribuendo in modo tangibile a creare mobilità attiva.
Ed invero, appare evidente come in esso risultano violati gli standard minimi essenziali di assistenza per gli abitanti e per gli stessi turisti atteso che i tempi di percorrenza dell’utenza relativa alle zone servite dall’Ospedale di Castel di Sangro verso i più vicini presidi ospedalieri con funzioni di medicina e chirurgia di urgenza – DEA di riferimento – risultano maggiori di 60 minuti (legalmente previsto quale tempo di percorrenza massimo) ed i fattori ambientali e le avversità metereologiche durante prolungati periodi dell’anno mettono a rischio anche la fruibilità del servizio di elisoccorso.
Né va sottaciuto come nella stima del bacino di utenza non si sia tenuto conto del rilevante afflusso turistico invernale ed estivo e della mobilità attiva proveniente dai Comuni dell’Alto Molise e dalla Campania. Anche l’Avis ha risentito del taglio inesorabile alle spese ed al personale essendo costretta alla raccolta in sole due sedute mensili di 3 ore ciascuna, e ciò grazie esclusivamente al supporto di una struttura esterna.
Orbene, se risanare è diventata la parola d’ordine degli enti pubblici (sarebbe bene ed auspicabile il taglio delle spese inutili – vedasi fitti) deve anche considerarsi che laddove i tagli incidono su sacrosanti diritti costituzionalmente garantiti, quale il diritto alla salute, non è consentito far ricorso esclusivamente ad aride cifre e medie statistiche, come è avvenuto nel nostro territorio.
Giova precisarsi come l’Avis intende reagire e contrastare con veemenza e fermezza alla illegittima situazione creatasi anticipando sin d’ora di aver conferito incarico legale per la verifica dei presupposti dell’interruzione di pubblico servizio ed auspica una tempestiva impugnativa degli atti amministrativi regionali penalizzanti il nostro territorio da parte dei competenti organi politici rappresentativi”.
Il Presidente – Roberto Uzzeo
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