“Superstrada e ferrovia per incrementare il turismo in Alto Sangro”, parola del governatore D’Alfonso
Il 31 dicembre 2016 è il termine ultimo, stabilito dalla Regione Abruzzo, per poter partecipare alla gara d’appalto finalizzata alla realizzazione dei lavori dell’ultimo lotto di 5 chilometri della Fondo Valle Sangro tra Sant’Angelo del Pesco e Quadri.
Ne ha dato notizia il governatore Luciano D’Alfonso nel corso di un convegno tenutosi ieri pomeriggio al Teatro Tosti di Castel di Sangro, organizzato dal Comune in collaborazione con il presidente del C.I.S.A.S Terzio Di Carlo. Oltre a dare voce alle idee progettuali connesse al miglioramento della viabilità dei comuni sfiorati dalla Val di Sangro, attraverso bus e ferrovia – grazie agli interventi dal palco del Consigliere regionale Camillo D’Alessandro e del Presidente della società di trasporti abruzzese (T.U.A.) Luciano D’Amico – sono state ricordate le fasi salienti della realizzazione della grande arteria (ss 652) concepita negli anni sessanta dall’ing. Vincenzo D’Angelo (Dc), interrotta per i noti problemi geomorfologici, il quale ne aveva intuito l’importanza strategica in termini turistici ed economici.
Il commissario liquidatore della Comunità Montana Andrea Liberatore nell’evidenziare – fino a ieri – l’ingiustificabile disinteresse della politica verso questo prezioso collegamento e di conseguenza verso le aree interne dell’Alto Sangro, ha sottolineato l’importanza del presidio sovracomunale di quest’area non riscuotendo però il consenso del governatore D’Alfonso, che ha definito le comunità montane: “Un lontano ricordo del novecento per inutilità e sprechi, almeno negli altri territori della Regione”, facendo intendere che, salvo ripensamenti, per l’ex Comunità Montana Alto Sangro è arrivata inesorabilmente la sua fine.
Mattatore della serata è stato il Sindaco Angelo Caruso, nella veste di moderatore, apostrofato dal presidente D’Alfonso come “Il miglior sindaco abruzzese; nonostante le nostre idee politiche non sempre siano coincise”.
Amaro in bocca, invece, ai sostenitori del trasporto ordinario su ferrovia che immaginavano collegamenti lampo con Pescara. La “Transiberiana d’Italia” (Sulmona – Carpinone), unificandosi con rete T.U.A., rimarrà in vita solo per fini turistici. Inoltre, D’Amico ha detto a chiare note che la società di trasporto – al momento – non vede altre prospettive di offerta, escludendo anche il passaggio di treni merci, nel tratto Fossacesia – Castel di Sangro, data la loro lunghezza (750 mt) non supportabile dalla linea ferroviaria.
Dunque i pendolari e gli studenti universitari continueranno a viaggiare nello stesso modo, anche perché, ha spiegato l’amministratore di T.U.A. “ Le corse sui bus della nostra società sono 71 e coprono 2.531 chilometri al costo di 8.858 euro giornalieri. Se ipotizzassimo di garantire ai 2039 passeggeri gli stessi viaggi su ferrovia i costi raddoppierebbero”.
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