Ripartire dall’agricoltura per rilanciare l’economia, a Poggio Sannita ne discute il Gal Alto Molise
"Creare un'agenzia di sviluppo del territorio", la proposta del sindaco di Capracotta, Candido Paglione
Mobilitare idee e liberare giovani energie nella costruzione di nuovi modelli agricoli. Interpretare i bisogni economici e sociali della comunità dell’Alto Molise e tracciare un nuovo sentiero condiviso di sviluppo. Con questi presupposti, il partenariato Gal Alto Molise – Gruppo di azione locale composto da 19 Comuni ed oltre 116 privati ed associazioni – ha organizzato l’evento di sabato 15 ottobre 2016 al Palazzo Ducale di Poggio Sannita. Un incontro pubblico, dalle 16.00 alle 19.00, con tutte le forze attive del territorio alto molisano, per un confronto partecipato su “Nuovi modelli agricoli per lo sviluppo delle filiere e dei sistemi produttivi locali”.
Questo il tema dell’evento, incentrato sull’agricoltura, che rappresenta uno dei motori principali dell’economia del territorio, dalla quale dipenderà il futuro di tutta l’area. «Dalla sopravvivenza e soprattutto dal modello con cui le comunità locali declineranno tale attività economica – spiega il professore dell’Unimol Angelo Belliggiano dello staff tecnico del Gal Alto Molise – dipenderà la nascita di nuove iniziative imprenditoriali ed il consolidamento del successo degli altri importanti settori produttivi già esistenti sul territorio, quali la piccola industria alimentare e l’artigianato locale. La combinazione virtuosa di tali attività permetterà di aumentare il senso di appartenenza delle comunità all’Alto Molise, di cui l’agricoltura costituisce il tratto identitario maggiormente evocativo e strategico, per lo sviluppo del turismo sostenibile, esperienziale e naturalistico».
A Capracotta il confronto interattivo sul turismo sostenibile.
Il turismo sostenibile – che con lo sviluppo ed innovazione delle filiere agroalimentari ed artigianali e la cura e tutela del paesaggio, rappresentano i 3 ambiti su cui vuole puntare il Gruppo di azione locale alto molisano – è stato il focus del primo incontro tematico del partenariato, che si è tenuto il 13 ottobre nella sala conferenze del Giardino della Flora Appenninica di Capracotta. Un confronto interattivo tra operatori del settore ed amministratori per valutare insieme punti di forza e di debolezza, stabilire priorità, costruire un’idea di sviluppo condivisa nell’ambito turistico. Fare rete, interagire tra operatori turistici e commerciali, connettere gli elementi di attrattiva del territorio con il sistema di accoglienza locale.
Queste alcune delle esigenze emerse durante il confronto tra i protagonisti dell’area, a partire da un’analisi della situazione attuale, in termini di posti letto e di possibilità, e da una domanda, rivolta al gruppo di persone presenti da Luca Di Domenico, tra i referenti dello staff tecnico: «Come è percepito il territorio alto molisano da fuori? Come ci vedono gli altri?»
E’ emerso un grande bisogno di creare per l’Alto Molise un’immagine riconoscibile ed appetibile per i potenziali visitatori e promuoverla come territorio unito. Per esempio, l’area archeologica sannitica di Pietrabbondante è la più visitata della regione. Ma chi visita Pietrabbondante, va via con un’idea dell’Alto Molise? Tante le considerazioni fatte dagli imprenditori e dai protagonisti del turismo alto molisano: dalla necessità di potenziare i servizi e le infrastrutture, puntare sulla qualità dei prodotti locali e produrre con materie prime del territorio, offrire al turista esperienze che ne identifichino le peculiarità: turismo verde ed outdoor, tour alla scoperta della nascita dei prodotti e sapori artigianali, per esempio. Di qui l’idea del Gal Alto Molise come strumento per creare servizi territoriali, «l’agenzia di sviluppo del territorio», come sottolineato dal sindaco di Capracotta Candido Paglione, uno dei tanti amministratori presenti all’incontro.
E l’invito ad una più ampia partecipazione possibile da parte delle persone che vivono e lavorano in Alto Molise. Perché solo dalla collaborazione tra gli attori del territorio può esserci l’opportunità di cambiamento.
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