Casa squillo a Castel di Sangro, indagini in corso
Sembrano essere in parecchi ad aprezzare il gusto dell’esotico, sulle rive del Sangro, quando si parla di sesso a pagamento. Le repentine chiusure delle case di appuntamento da parte della Polizia di Stato, nel capoluogo pentro, hanno incoraggiato un improvvisato “imprenditore” del settore ad organizzare la stessa attività a Castel di Sangro.
Visto che c’è tanta richiesta – avrà pensato – perchè non mettere su una bella casa di appuntamento in loco? E così il rifugiato in una struttura privata, dalle parole è passato ai fatti pensando di mettersi in proprio, costringendo alcune sue connazionali a prostituirsi, ottenendo la complicità di un cittadino del posto, il quale avrebbe messo a disposizione la sua abitazione.
In breve tempo il via vai di clienti non è tardato ad arrivare nella “casa squillo” e non si esclude che, oltre alle prestazioni a tariffa, i clienti più esigenti abbiano potuto fruire di altri comfort: ad esempio, un po’ di droga da sniffare. Fatto sta che gli inquirenti indagano a tutto campo, dopo aver trovato nelle tasche del presunto capo dell’organizzazione tanto contante di dubbia provenienza. La vicenda, per il momento, è coperta dal massimo riserbo.
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