Villetta Barrea, domani la 13^ edizione del presepe vivente
In inverno la sera cala presto e in un paesino di montagna come Villetta Barrea, adagiato sul fiume gorgogliante di acqua gelida e protetto dalla cima innevata del monte Mattone, il freddo, che punge le gote e cristallizza il respiro in nuvole di vapore, spinge gli abitanti a ritirarsi presto nell’accogliente tepore delle proprie abitazioni, vicino ad una calda stufa o a uno scoppiettante camino. La luce soffusa dei lampioni color arancio e il fumo che esce dalle ciminiere rimangono ben presto gli unici segnali di vita nell’imminente inoltrarsi della notte.
In questa atmosfera rarefatta e quasi fiabesca, il 29 Dicembre, a cura dell’Associazione Pietramara ancora una volta, si animerà il Presepio Vivente.
Il cuore del paese, fatto di antichi vicoli, di stradine in salita, piccoli spiazzi ornati di fontanelle che sbucano all’improvviso alla fine di una scalinata, sarà lo scenario per rivivere la magia della nascita del Signore. Accompagnati dalla luce delle fiaccole arriveranno i piccoli villettesi vestiti come i loro coetanei di più di un secolo fa, gioiosi pastorelli pieni di vita ed entusiasmo che guideranno tutti coloro che vorranno vivere un momento di magia e spiritualità fino alla culla del bambino Gesù.
Passeranno davanti alla bottega rumorosa del fabbro, al forno profumato di pane fresco, al lavatoio dove le donne, cantando, fanno il bucato con la cenere. Forse un pò stanchi per la strada in salita, si soffermeranno davanti alle case in cui le nonne sforneranno fumanti e profumate “cancelle”, quelle morbide e deliziose cialde preparate per la merenda. La musica delle zampogne, diffusa nell’aria con le sue antiche note, suggerisce che lì, proprio lì fra qualche salita ancora si potrà contemplare il visino infreddolito del Bambinello, impersonato da uno dei nati nell’ultimo anno.
Quando si arriverà ecco finalmente, tutti lì a rimirarlo. Il suo onore attorno alla culla che lo accoglie e lo protegge, si intoneranno antichi canti natalizi, si reciteranno vecchie poesie in vernacolo abruzzese, si assisterà all’arrivo della stella cometa e dei Re magi vestiti di oro e colore, carichi di ricchezze, profumi e spezia, giunti per adorare il Dio fatto uomo. Questa contemplazione, silenziosa e umile, sentita e pratica viene posta in atto da un intero paese, che attingendo alle sue tradizioni, ai suoi ricordi, alle sue risorse paesaggistiche e umane vuole essere omaggio ad uno dei misteri più affascinanti e assistiti della nostra umanità.
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