Castel di Sangro, picchetto d’onore al Maresciallo Catini
Un’omelia rievocativa, quella pronunciata da Don Eustacchio Schiappa, durante le esequie del Maresciallo Giuseppe Catini. Il parroco della Chiesa di San Giovanni Battista, oggi pomeriggio, ha descritto la generosità dell’uomo e la fermezza del militare, che ha dato tutto se stesso nell’ultimo periodo dell’esistenza alla comunià castellana. Umanamente e professionalmente. Il Cavalier Catini, classe 1918, era nato a Torano di Borgo Rose (Ri).
Arruolato da giovanissimo nell’Arma dei Carabinieri, aveva personalizzato il “mestiere”, piuttosto incarnando il ruolo di educatore anzichè quello di inflessibile tutore dell’ordine. Nella visione di quel Maresciallo Maggiore “Aiutante”, la divisa ha rappresentato uno stile di vita. Dall’altare il celebrante ha ricordato come fino a poco tempo fa, quell’anziano pensionato, partecipasse puntualmente – in prima fila – a tutte le celebrazioni della Virgo Fidelis, vicino ai colleghi in servizio. Immutato il senso di disciplina, nei confronti dei superiori, che ormai non aveva più da tanti anni: giovani ufficiali subalterni che si sono avvicendati dal 1974 ai nostri giorni.
Impeccabilmente, in occasione di queste cerimonie, si metteva sugli attenti e li salutava militarmente. Non curante che il regolamento di disciplina militare, tuttora in vigore, avesse tolto l’appellativo di “Signor”, lui continuava ad applicare la norma del 1929. I Capitani della Compagnia di Castel di Sangro, che anagraficamente potevano essere i suoi nipoti, erano sempre un po’ imbarazzati quando lo incontravano perchè sapevano bene di trovarsi davanti ad un personaggio che aveva vissuto storie incredibili, degno protagonista di alcune pagine narrate dallo scrittore Mario Soldati.
Gli uomini della Compagnia Carabinieri, coordinati dal Cap. Domenico Fiorini, gli hanno tributato i massimi onori militari all’uscita del feretro, custodito in una bara azzurra, ornata da un piccolo tricolore. Erano questi i suoi valori.
Diverse le personalità intervenute alla cerimonia funebre: il Sindaco Angelo Caruso; Il Vicesindaco Franco Castellano; il consigliere comunale del gruppo ‘Progetto comune” Diego Carnevale; il responsabile del Tribunale del Malato Domenico Caruso; l’ex Comandante della Stazione dei Carabinieri Amedeo Abissino e l’attuale Comandante Amedeo Arlotta; il suo vecchio amico, Castresi Carputo, già comandante del Distaccamento della Polstrada di Castel di Sangro; il direttore della filiale Bcc Gianni Caruso. Tutti sugli attenti, quando il Maresciallo Ordinario Lucio Giangiordano è salito sul pulpito per recitare la preghiera del Carabiniere. Ultima scena della lunga storia dell’indimenticabile Maresciallo Catini.
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