Turismo, Roccaraso merita il rispetto dalla Rai
Il Sindaco di Roccaraso Francesco di Donato ha chiesto l'intervento della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai e del direttore generale Campo dall'Orto: "il nostro turismo va difeso con ogni forza da chi con superficialità presenta a milioni di italiani un'immagine del nostro comprensorio turistico che è lontana dalla realtà. Roccaraso non si tocca"
“Roccaraso e il suo sistema turistico meritano maggiore attenzione e rispetto dai programmi d’informazione della Rai. Evitare dannose generalizzazioni e giudizi superficiali, è il modo migliore con il quale il servizio pubblico può aiutare l’Abruzzo a superare questa fase di emergenza senza creare ulteriori danni all’economia del territorio”.
Comincia così la lettera che il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, ha inviato al presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Roberto Fico, e al direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto.
Di Donato ha puntato l’indice contro “alcuni programmi d’intrattenimento televisivo del pomeriggio dove si alternano improbabili personaggi che hanno una conoscenza molto superficiale dell’Abruzzo, delle sue località e dei servizi che offre senza alcuna interruzione ai turisti”.
Secondo il sindaco di Roccaraso “sarebbe utile che la Commissione di Vigilanza e il direttore generale invitassero i responsabili di questi programmi molto seguiti dalle famiglie a evitare giudizi sommari che creano enormi danni economici ai nostri operatori del turismo, proprio in un momento come questo in cui servirebbe invece buon senso e una luce positiva sempre accesa per aiutare l’Abruzzo”.
Il primo cittadino ha anche ricordato che “Roccaraso e gli impianti del suo comprensorio sciistico, il più grande dell’appennino, sono aperti, sicuri, e perfettamente raggiungibili. Abbiamo un’organizzazione che è un modello a livello interregionale, ci sono stati investimenti infrastrutturali pubblici e privati considerevoli e non possiamo tollerare che ogni nostro sforzo possa essere vanificato da chi parla senza cognizione di causa, utilizzando le risorse e gli strumenti finanziati dal canone pagato dai cittadini”.
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