‘Vivere e far vivere il Matese’, la cronaca del giornalista-ciclista Piergiorgio Rocci
La kermesse di Roccamandolfi ha attirato circa cinquecento appassionati degli sport all’aria aperta
La prima domenica di maggio si è rinnovata nel piccolo comune molisano la tradizionale manifestazione che coinvolge gli amanti di diverse discipline sportive accomunate dal fatto di svolgersi in ambiente naturale e, per via del grande valore paesaggistico del territorio, da una location davvero suggestiva.
Sfruttando le caratteristiche orografiche del luogo sul quale si erge il Massiccio del Matese con i pascoli in quota e il torrente Callora che scorre tra le rocce della Forra, che chi non soffre di vertigini può attraversare passando sull’ oscillante ponte tibetano, la Proloco di Roccamandolfi, in sinergia con le associazioni sportive del posto, organizza da diversi anni una giornata dedicata agli sportivi dal titolo suggestivo: “Vivere e far vivere il Matese”, con l’intenzione di offrire agli amanti della montagna la possibilità di trascorre una giornata alternativa godendosi le bellezze del posto affinché il turismo apporti linfa vitale alla comunità matesina.
Si è rivelata così un’occasione per quanti “a piedi, a cavallo, in bici, in volo, discendendo i fiumi, scalando pareti” si sono ritrovati ai piedi del Matese con il desiderio di appagare la propria passione sportiva.
Personalmente da ciclista praticante, anche se dedito perlopiù alla bici da strada non potevo mancare questo appuntamento, coinvolto da Alex Ciarlante di Castel di Sangro e dall’amico Fabrizio Fusco (direttore di TeleAesse). Essendo abituato a macinare chilometri ho optato per il percorso più lungo tra i due che ci sono stati proposti dopo esserci rifocillati nel ristoro del centro del fondo Valle Piana dove l’organizzazione aveva allestito un ricco buffet (gratuito) per tutti i partecipanti. Nonostante i miei limiti in discesa e la bicicletta che non ammortizzava troppo bene ho superato tutti gli ostacoli riuscendo a rimanere con il gruppo fino al traguardo.
Purtroppo per evitare che si facesse troppo tardi i ragazzi del Bike team Matese che ci accompagnavano hanno pensato di accorciare il percorso facendoci fare una virata su un irto pendio che ci ha costretto a spingere la bici a mano. Alla fine i chilometri pedalabili sono stati pochi anche a causa delle pietre che facevano sì che sulle salite non si potesse pedalare. In ogni caso mi piacerebbe tornarci a patto di percorrere un sentiero più abbordabile e pedalabile. Merita di essere citata la deviazione sul ponte tibetano, questa volta bisognava necessariamente andarci a piedi anche se un paio di persone hanno avuto il coraggio di affrontarlo in bicicletta.
Dopo essersi cimentati nelle varie discipline tutti i presenti per rifocillarsi avevano a disposizione il pasta party che a conferma della proverbiale ospitalità degli organizzatori veniva proposto in tre modalità: tradizionale a base di polenta con salsiccia, vegano e vegetariano.
Infine mi piacerebbe che l’organizzazione continuasse a proporre anche nei prossimi anni la manifestazione con questo format che, alla luce del successo riscontrato, mi sembra essere quello vincente, ma, a mio avviso agli appassionati della mountain bike andrebbe proposto un percorso alternativo con più chilometri da fare senza scendere dalla bicicletta.
Guarda il Video
Piergiorgio Rocci
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.