Cyberbullismo: Legge 71/2017, Prevenzione e Conseguenze – Guida Completa

Cyberbullismo – Prevenzione, Leggi e Conseguenze
Il termine cyberbullismo (bullismo online) è stato coniato da un’insegnante canadese, la signora Bill Belsey, e indica un attacco attuato mediante gli strumenti della rete che si perpetra in modo continuo, ripetuto e offensivo.
La Legge 71/2017 contro il Cyberbullismo
La recentissima legge 29 maggio 2017 n. 71, recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, entrata in vigore il 18.06.2017, ha lo scopo di mettere in atto azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.
Categorie di Cyberbullismo
Il cyberbullismo può violare il Codice civile, il Codice penale e il Codice della Privacy (D.Lgs 196 del 2003) e si esplica in diverse categorie:
- Messaggi violenti o volgari che mirano a diatribe verbali su un forum.
- Invio ripetuto di messaggi di insulti.
- Sparlare di qualcuno al fine di danneggiarne la reputazione via email o su gruppi sui social network.
- Spacciarsi per un’altra persona e inviarle messaggi.
- Pubblicare o condividere con altri informazioni confidate con mezzi elettronici.
- Escludere alcune persone da gruppi online per emarginarle.
- Molestie e denigrazioni con minaccia per incutere paura, addirittura alle minacce di morte.
Danni del Cyberbullismo
Il cyberbullismo crea danni più violenti rispetto al bullismo tradizionale. Innanzitutto, c’è l’anonimato del molestatore, anche se in realtà è irrisorio perché ogni molestatore lascia sempre delle tracce. Il problema è che tutto quanto viene riferito in rete raggiunge un numero notevole di persone, e quindi, anche se poi si risale al colpevole, intanto il danno è fatto. Dunque, maggiore è la difficoltà a rimediare al danno subito.
Parlare online è più semplice perché ci si nasconde, soprattutto se a parlare è una persona diversa da quella reale. Infatti, spesso si usano nomi diversi perché non ci si vuole esporre, si dicono o fanno cose che nella vita reale non si farebbero perché online è più facile perdere le remore etiche.
Non ci sono spazi di tempo perché online è in qualunque momento possibile operare per danneggiare gli altri.
Provvedimenti a Tutela delle Vittime
Tra i provvedimenti a tutela delle vittime del cyberbullismo, che abbiano compiuto almeno 14 anni, vi è l’oscuramento del web. Infatti, si può chiedere al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social utilizzato l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della Privacy, che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
Il Ruolo della Scuola
In questo settore, la scuola deve avere un ruolo di contrasto. Infatti, la legge n. 71/2017 prevede che in ogni istituto sia individuato tra i professori un referente per le iniziative contro il bullismo e il cyberbullismo. Il Preside dovrà informare le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e convocare tutti gli interessati (anche i molestatori e le loro famiglie) per adottare misure di assistenza alla vittimae sanzioni e percorsi rieducativi per i minori coinvolti.
Anche la legge n. 71/2017 estende la possibilità di percorrere la procedura dell’ammonimento da parte del questore, come avviene per lo stalking. Mentre nei casi di ingiuria, diffamazione, minaccia e trattamento illecito di dati personali commessi da minori che hanno più di 14 anni verso altri minorenni, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia, è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore.
Prevenzione e Responsabilizzazione
Ogni genitore, ma anche le istituzioni scolastiche, ha il dovere di sviluppare un approccio di prevenzione digitale verso i propri figli, operando la necessaria responsabilizzazione degli stessi affinché desistano dall’assumere comportamenti lesivi degli altri che possono segnare inesorabilmente un minore per tutta la vita, modificandogli l’approccio alla vita.
Attenzione: non si gioca con la vita degli altri perché un giorno qualcuno potrebbe giocare con la tua…
Avv. Samanta Le Donne
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