Come difendersi dal cyberbullismo?
Il termine cyberbullismo (bullismo on line) è stato coniato da una insegnante canadese la signora Bill Belsey ed indica un attacco attuato mediante gli strumenti della rete che si perpetra in modo continuo ripetuto ed offensivo.
La recentissima legge 29 maggio 2017 n. 71 recante “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” entrata in vigore il 18.06.2017 ha lo scopo di mettere in atto azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche.
Il cyberbullismo può violare il Codice civile, il Codice penale e, il Codice della Privacy (D.Lgs 196 del 2003) e si esplica in diverse categorie. Si parte dai messaggi violenti o volgari che mirano a diatribe verbali su un forum, si passa all’invio ripetuto di messaggi di insulti, si sparla di qualcuno al fine di danneggiarne la sua reputazione via email o su gruppi sui social network, ci si spaccia per un’altra persona e le si inviano messaggi, si pubblicano o condividono con altri informazioni confidate con mezzi elettronici, si escludono alcune persone da gruppi online per emarginarle fino ad arrivare alle molestie e denigrazioni con minaccia per incutere paura e addirittura alle minacce di morte.
Il cyberbullismo crea danni più violenti rispetto al bullismo tradizionale, innanzitutto c’è l’anonimato del molestatore, anche se in realtà è irrisorio perché ogni molestatore lascia sempre delle tracce, il problema è che tutto quanto viene riferito in rete raggiunge un numero notevole di persone e quindi anche se poi si risale al colpevole intanto il danno è fatto. Dunque maggiore è la difficoltà a rimediare al danno subito.
Parlare online è più semplice perché ci si nasconde, soprattutto se a parlare è una persona diversa da quella reale, infatti spesso si usano nomi diversi perché non ci si vuole esporre, si dicono o fanno cose che nella vita reale non si farebbero perché online è più facile perdere le remore etiche.
Non ci sono spazi di tempo perché online è in qualunque momento possibile operare per danneggiare gli altri.
Tra i provvedimenti a tutela delle vittime del cyberbullismo, che abbiano compiuto almeno 14 anni, vi è l’oscuramento del web, infatti si può chiedere al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social utilizzato l’oscuramento, la rimozione o il blocco di qualsiasi altro dato personale del minore, diffuso nella rete internet. Se non si provvede entro 48 ore, l’interessato può rivolgersi al Garante della Privacy che interviene direttamente entro le successive 48 ore.
In questo settore la scuola deve avere un ruolo di contrasto infatti la legge n. 71/2017 prevede che in ogni istituto sia individuato tra i professori un referente per le iniziative contro il bullismo ed il cyberbullismo. Il Preside dovrà informare le famiglie dei minori coinvolti in atti di bullismo e convocare tutti gli interessati (anche i molestatori e le loro famiglie) per adottare misure di assistenza alla vittima e sanzioni e percorsi rieducativi per i minori coinvolti.
Anche la legge n. 71/2017 estende la possibilità di percorrere la procedura dell’ammonimento da parte del questore come avviene per lo stalking. Mentre nei casi di ingiuria, diffamazione, minaccia e trattamento illecito di dati personali commessi da minori che hanno più di 14 anni verso altri minorenni, fino a quando non è proposta querela o non è presentata denuncia è applicabile la procedura di ammonimento da parte del questore.
Ogni genitore ma anche le istituzioni scolastiche hanno il dovere di sviluppare un approccio di prevenzione digitale verso i propri figli operando la necessaria responsabilizzazione degli stessi affinchè desistano dall’assumere comportamenti lesivi degli altri che possono segnare inesorabilmente un minore per tutta la vita modificandogli l’approccio alla vita.
Attenzione non si gioca con la vita degli altri perché un giorno qualcuno potrebbe giocare con la tua……
Avv. Samanta Le Donne
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.