Castello 2000, i giocatori replicano alla dirigenza: “Assumetevi le vostre colpe”
Non è piaciuta a molti la nota della dirigenza (o meglio dire una parte) pubblicata sulla pagina Facebook della Castello 2000 intorno alle 12:00, soprattutto ai giocatori della stessa.
A tanti è parsa come una mitragliata di veleno verso tanti, forse troppi, ed in alcuni casi verso attori senza colpe utilizzando farneticazioni apparse sul social che qualificano – qualora fosse stato necessario – chi le ha esternate con veemenza.
Dicendolo senza peli sulla lingua (e lo faccio sempre) è apparso come se le colpe fossero di tutti e mai la propria. Alcune volte mi sono confrontato con un paio di dirigenti, consigliando loro di modificare buona parte delle loro dichiarazioni sui social network, perché se i risultati non arrivano non è sempre colpa di qualcun altro. Le colpe vanno sempre ricercate in noi stessi. Ma niente “recchie da mercante”
La mia impressione, escludendo un paio di giocatori, è stata sottolineata da tutta la squadra con una nota elegante, la stessa eleganza dei galantuomini che escono di scena con umiltà che pubblichiamo integralmente:
“In merito al comunicato apparso questa mattina sulla pagina ufficiale della Castello 2000, sentiamo l’esigenza di esprimere la posizione ed il semplice parere di NOI giocatori, dal momento che siamo tirati in ballo in maniere abbastanza diretta e coinvolta:
E’ vero, quest’anno non abbiamo dato la nostra disponibilità a continuare questo percorso insieme ma non di certo per mancanza di passione, volontà o senso di appartenenza; la nostra posizione, tutt’altro che serena, è il semplice risultato di una serie di fattori che hanno portato ad una scelta sofferta e dispiaciuta.
Premettiamo il fatto che abbiamo sempre speso passione, voglia, tempo, soldi e salute per questa squadra. Purtroppo nel corso degli anni abbiamo avuto a che fare con persone che hanno fatto terra bruciata intorno a loro, con comportamenti e posizioni che mal si conciliano con una realtà che dovrebbe avere come unica pretesa quella di far giocare a pallone i ragazzi della nostra comunità, nel modo più sano e sereno possibile; tali comportamenti hanno fatto si che ci trovassimo, ogni anno, ad essere sempre di meno e sempre con minori stimoli.
Non è possibile affrontare un campionato impegnativo come quello della promozione abruzzese senza un’adeguata struttura tecnico-societaria trovandoci puntualmente ad essere abbandonati a noi stessi. In tutte le categorie e società del mondo le stagioni si programmano già al termine di quella precedente alla ricerca di soci, fondi e calciatori e, se non fosse stato per vie traverse, al 30 luglio ci saremmo trovati nell’assurda e paradossale situazione di non avere neanche una lontana idea di quelle che erano le intenzioni della società.
Siamo stati più volte “ingannati” con promesse non sempre mantenute. Abbiamo sempre condiviso lo spirito su cui si è sempre fondata la squadra, ma questo non può giustificare queste mancanze che hanno come unico risultato la perdita di stimoli e la necessità di cercare altre vie per poter continuare a praticare la nostra passione.
Vorremmo così riassumere il nostro parere: quando un rapporto si interrompe la “colpa” è sempre di tutte le parti coinvolte, troppo facile sparare a zero su tutto e tutti senza assumersi un minimo di responsabilità.
Ci teniamo infine a precisare che il nostro messaggio non è rivolto a tutta la società; bensì ringraziamo quella parte della dirigenza che ci è stata sempre vicina!!
Un ringraziamento speciale inoltre va a tutti i tifosi, che nei periodi belli come in quelli brutti ci hanno sempre sostenuto.”
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