Nata nel 1965 sul pianoro di Prato Gentile, “la pezzata” ripropone l’antichissima usanza dei pastori costretti a sacrificare le pecore ferite sui percorsi tortuosi, durante la transumanza, in viaggio verso la Puglia. Quei gesti dettati dalla sopravvivenza, dopo aver subito ogni intemperia e percorso centinaia di chilometri, prima di rientrare nella propria dimora, da cinquantadue anni, a Capracotta, sono celebrati in modo raffinato e rievocativo. Narrati dagli stessi protagonisti con un pizzico di nostalgia, vicino ai grandi falò.

Capracotta, l’Alto Molise, è un territorio di straordinaria bellezza, abitato da una popolazione laboriosa ed ospitale. Mettere a proprio agio il turista è la prerogativa di questa gente di montagna. Ed è per questo che l’appuntamento tanto atteso – la prima domenica di agosto – non ha mai tradito le aspettative degli organizzatori: gli infaticabili volontari della Proloco.

Agnelli arrostiti sulla brace, carni di pecora cotta con erbe aromatizzate, dentro agli enormi paioli. Spettacolo e gusto: domenica 6 agosto.

Stand gastronomici zeppi di specialità molisane di ogni tipo e strutture mobili per tutte le altre somministrazioni alimentari, faranno da contorno a questo scenario, a 1575 metri di altitudine, circondato dai boschi, su un anello che d’inverno diventa la migliore pista da sci di fondo – “Mario Di Nucci” – dell’Appennino centrale.

“Finchè un solo capracottese vivrà su queste montagne – disse oltre venticinque anni fa un ex presidente della Pro Loco, Pasquale Paglione, – la giornata dell’ospitalità non morirà mai”. Verità assoluta.

E come se non bastasse tutto questo, nel pomeriggio, a cominciare dalle ore 16, le volontarie molisane del progetto “Nati per leggere“, dentro al  fantastico giardino della flora appenninica, – a poche centinaia di metri da Prato Gentile – promuoveranno la “lettura a bassa voce“. Un appuntamento riservato ai bambini di età compresa  tra i 3 ed i 6 anni.