“La politica della gentilezza” di Elena Lombardi
Ho dei flashback che non mi lasciano in pace, alcune immagini che continuano ad abitare abusivamente nella mia mente. Sono immagini che riguardano due bambini, che riguardano i bambini. Chiudo gli occhi, mi infilo a letto sotto un manto di coperte, al calduccio e rivedo questa spiaggia immensa, questo mare infinito, calmo, placido, tranquillo. Poi vedo il rosso di una maglietta, una massa di capelli scuri e un corpicino indifeso, con le braccia inermi e il viso sprofondato nella sabbia color dell’oro. A tratti sembra che il bambino moro stia dormendo e che magari dopo il riposino pomeridiano, sia pronto a costruire un castello dove custodire i suoi sogni e i suoi segreti, invece non è così. Il suo cuore ha smesso di battere. I suoi occhi non vedranno più il sole, il suo viso non sarà più attraversato da un sorriso o una lacrima. È morto, trascinato dal mare in cerca di un perché che non ha ancora capito e non capirà mai più.
Qualche giorno fa, al telegiornale, vedo un’altra immagine: un altro bambino biondo e sporco, dietro le sue spalle macerie su macerie. Lui ha lo sguardo assonato, un maglioncino celeste ed è dentro una valigia che è la sua culla, il suo mezzo di trasporto, una valigia piena di lui e della sua vitalità ma che non ha una destinazione precisa, probabilmente non sarà un inizio ma solo una fine. Accanto a lui un padre che vuole portarlo via dalla guerra, dalla disperazione, dal nulla.
Chiusa nella mia stanza, al sicuro, penso a termini come conflitti, scontri, immigrazione, guerre, altri bambini scalzi e feriti che non capiscono cosa cade dal cielo, che con il naso all’insù pensano che quelle fiammelle accese sono stelle cadenti e che quindi, è ancora possibile chiudere gli occhi ed esprimere un desiderio. In realtà quei riflessi portano solo distruzione e sofferenza.
Penso alla nostra piccola realtà, ai nostri piccoli problemi quotidiani come quello di metterci davanti allo specchio, indecisi se scegliere tra un cardigan rosso o nero. Penso ai nostri bambini che hanno tutto ma in realtà non stringono nulla. Penso a noi adulti, del tutto assorbiti dal lavoro, incapaci di apprezzare la pace, il silenzio, il pensiero, il calore di un fuoco, un tetto sopra la testa e un piatto caldo in tavola. Non so dare un senso a tutto questo, non ho una soluzione a portata di mano. Rivedo solo questi volti bellissimi, diversi, veri e provo tanta tristezza. Rivedo solo queste foto che parlano senza parole e che ci danno un pugno dritto allo stomaco. Ho solo un pensiero fisso in testa che è la politica della gentilezza, fondata su tre concetti fondamentali: la compassione, l’altruismo e l’amore. Ho solo una convinzione. Ho solo una verità tra le dita, autentica proprio come lo sono quelle foto. Tutti i bambini del mondo sono uguali, tutti i bambini del mondo meritano una coperta, del cibo, una casa, una sicurezza e cosa più importante un sano e solidale abbraccio. Nessun bambino dovrebbe vivere nella violenza, nelle urla domestiche o nei grandi conflitti mondiali. No, mai, in nessun caso.
I bambini non si toccano, i bambini meritano di vivere, i bambini meritano di essere felici, di essere protetti, di essere accuditi come il bene prezioso che sono. Hanno tutto il diritto di lavarsi nei sogni e nelle favole a lieto fine.
Elena Lombardi
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