Annuncia l’appello alla corte territoriale, Gaetana Di Ianni, dopo aver atteso la sentenza di assoluzione del fratello del sindaco di Roccaraso, emessa dal Tribunale di Sulmona “con beneficio del dubbio e per insufficienza di prove ha mandato assolto Stefano Di Donato dalla imputazione con la quale la Procura Distrettuale della Repubblica di L’Aquila lo aveva mandato a giudizio”.

A parlare è il legale della giornalista che aveva sporto la denuncia “per accesso abusivo al sistema informatico – ex art. 530 c.2 c.c.p. – con la sottrazione delle sue credenziali”.

“I motivi posti alla base della sentenza di assoluzione – spiega l’avv. Di Ianni – nonostante lo sforzo profuso dal Tribunale nella ricostruzione del fatto, peraltro estremamente tecnico per la materia trattata, non convincono; la gravità degli indizi, precisi e concordanti, che portano a casa di Di Donato, quale autore del fatto, non sono stati adeguatamente valorizzati dal Tribunale. Il comportamento “confessorio” della consapevolezza  in capo all’imputato del fatto reato contestatogli,  rinveniente nei documenti acquisiti al processo, viene “derubricata” dal Tribunale ad errore o svista dell’autore dell’accesso, comportamento che, secondo il Tribunale, sarebbe connotato da poca ccortezza se eseguito dall’autore dell’illecito”.

Da qui la decisione dell’assistita dell’avvocato Di Ianni, di proporre istanza alla Corte Territoriale “perchè nei limiti dell’appello proposto, riletta l’istruttoria, dia adeguata motivazione ad un verdetto di colpevolezza dell’imputato”.