W.A.Ve., il Molise dell’architettura in prima linea a Venezia
Ci sono anche Larino e Casacalenda tra i 26 centri storici italiani – luoghi dell’ italian beauty per eccellenza – analizzati, ripensati, ridisegnati nel corso di tre settimane intensive di progettazione al W.A.Ve., ciclo di workshop di architettura organizzato ogni estate dall’ Università Iuav di Venezia.
Su iniziativa dell’ Ordine e della Fondazione Architetti della Provincia di Campobasso, i due Comuni molisani sono stati inseriti nel laboratorio sperimentale di nuove idee per il rilancio delle aree interne, da attuarsi a partire dalla rigenerazione urbana dei piccoli borghi disseminati sul territorio, al fine di affermare il valore della permanenza, contrastare l’abbandono e valorizzare le risorse. Oltre 1300 studenti guidati da 26 docenti di fama internazionale hanno investito energie, saperi e immaginazione per affrontare diversi temi sui quali l’attenzione degli addetti è tornata ad essere alta dopo decenni.
Quello cui aderiscono Fondazione e Ordine degli Architetti è uno dei progetti più ambiziosi e interessanti perché l’idea del W.A.Ve. è, tra le altre, di riportare al centro del dibattito il rapporto tra le stazioni ferroviarie e i centri storici di città o paesi, in un quadro più generale di valorizzazione delle strade ferrate quali modalità di accesso, connessione e attraversamento di insediamenti urbani e territori interni, secondo logiche di mobilità sostenibile. Idea esplicitata attraverso il coinvolgimento di Rete Ferroviaria Italiana in qualità di partner del workshop.
C’era quindi attesa da parte di Ordine e Fondazione per gli esiti dei lavori, dai quali ricavare idee, stimoli e proposte da consegnare alle amministrazioni locali, per mettere a punto strategie di intervento concrete. La mostra conclusiva del W.A.Ve. ha fornito l’occasione di vedere i prodotti progettuali esposti in 26 diversi allestimenti negli spazi del Cotonificio in Santa Marta. Presenti per il Molise gli architetti Teresita Vecchiarelli per l’Ordine regionale e Claudia Di Bello in rappresentanza della Fondazione.
“L’obiettivo – spiegano – è quello di individuare un Piano di Azione a scala sovracomunale per la valorizzazione dei ‘tesori’ del territorio e per la messa in rete delle risorse”. Punto d’inizio di tale Piano è il ripensamento del rapporto della ferrovia con le città, come elemento per stabilire connessioni e amplificare le potenzialità turistico culturali dei luoghi. “Il progetto relativo ai centri storici molisani scelti – proseguono gli architetti molisani – è stato particolarmente apprezzato”.
La presentazione del lavoro è avvenuta da parte del responsabile del progetto, l’architetto catalano Josep Ferrando, in presenza del Rettore Alberto Farlenga. “La rappresentazione del progetto si è tradotta in una installazione eterea e rarefatta dal forte contenuto concettuale – spiegano Vecchiarelli e Di Bello – un modello del territorio multiscalare e pluritematico in cui gli elementi salienti, dalla morfologia, al paesaggio agrario, al sistema insediativo, alle emergenze storico architettoniche, sono riprodotti su più livelli indipendenti. Tutte le componenti trovano forza e unità nella strada ferrata che rappresenta l’elemento di ricomposizione e attribuzione di senso dei singoli elementi fluttuanti. Vista dal vivo – continuano gli architetti – l’installazione è di grande effetto, descritta con efficacia e trasporto dall’architetto Ferrando e sostenuta dall’entusiasmo e dall’energia degli oltre 60 studenti del gruppo di lavoro”.
“Nel complesso – concludono – è stata un’esperienza di arricchimento per tutti gli operatori e per le comunità interessate. Ci auguriamo che tale ricerca si possa ampliare per aggiungere altri territori, sempre mantenendo la ferrovia come elemento di connessione. Teniamo a sottolineare come la partecipazione al WAVE 2018 rappresenti un nuovo modo di porsi della nostra categoria professionale nei confronti della realtà regionale cui lanciamo un segnale di disponibilità all’insegna della cultura”.
I progetti molisani presenti al workshop saranno oggetto di una pubblicazione a cura dell’Università IUAV e saranno illustrati a livello locale nei prossimi mesi.
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