Ponte sul Giovenco, isolati tre comuni del Parco d’Abruzzo: il comitato cittadino invoca l’intervento della politica
Rischiano l’isolamento prolungato, tre comuni abuzzesi ricadenti nell’area del Pnalm: Bisegna, San Sebastiano e Ortona dei Marsi. E’ quanto denuncia il Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista, Silvano Di Pirro, nella duplice veste di membro del Comitato cittadino “Ponte sul Giovenco“.
Dall’8 giugno scorso la Provincia dell’Aquila ha emesso un’ordinanza per vietare la viabilità sull’arteria – Sp 17 – che collega l’Alta Valle del Sangro a quella del Giovenco. Un provvedimento necessario causato dalle condizioni precarie in cui è ridotto il ponte che sovrasta il fiume Giovenco, tali da non consentire il transito a nessun tipo di veicolo.
Una situazione drammatica, figlia del lassismo della classe politica. E’ dal 1961 infatti che sulla predetta struttura non è stato fatto neanche un intervento. E a pensare che in quel 1 marzo del 1946 vi lasciarono la vita degli operai mentre si adoperavano a ricostruire il ponte bombardato dai tedeschi. Durante le manovre di cantiere rimasero travolti dalla deflagrazione di una mina anticarro, che giaceva nascosta sotto il suolo.
La Regione Abruzzo ha erogato un finanziamento di 50.000 euro per un primo intervento. Ma ancora non si muove una foglia.
Mercoledì 25 luglio, alle ore 16, il Comitato ha promosso un incontro a Pescasseroli, nella sede del Pnalm, per affrontare l’argomento con i presidenti Angelo Caruso (Provincia dell’Aquila); Antonio Carrara (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise); Antonio Di Santo (Cominità del Pnalm); ed alcuni esponenti politici della Regione Abruzzo.
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