Vastogirardi, 108 anni del volo dell’angelo: la piccola Elena Pallotto protagonista dell’edizione 2019
Emozioni alle stelle ieri sera a Vastogirardi per il volo dell’Angelo, rito ideato il 1° luglio 1911 da Vincenzo Liberatore, che inventò un sistema su fune – sollevata in aria – per far “volare” la figlia dall’edificio di fronte alla chiesa della Madonna delle Grazie, verso la statua della Vergine come atto di devozione.
Quest’anno a spiccare il volo dal balcone più famoso del Molise, come vuole la tradizione, è stata una bambina del posto di 5 anni: Elena Pallotto. Felicità e orgoglio dei suoi genitori: il papà Luigi e la mamma, di origini rumene, Cleopatra, residenti a Vastogirardi, hanno coronato un sogno coltivato sin dalla nascita della figlia.
Incontenibile e trepidante la folla presente nel sagrato della chiesa della Madonna delle Grazie. Oltre ai cittadini del comune altomolisano, accalcati per vedere il volo speciale, vi erano infatti le famiglie dei paesi della zona ed i turisti venuti appositamente dalle regioni confinanti per godere di uno tra gli eventi pìù importanti del folklore in Molise. Al nostro microfono ha espresso il suo compiacimento il consigliere del governo regionale Filomena Calenda.
La piccola comunità locale, da oltre un secolo, vive con rinnovato entusiasmo i primi due giorni del mese di luglio. Nella tarda mattinata di oggi l’angelo è tornato a volare di nuovo.
Il parroco don Stefano Conti, ieri sera, prima del rito ha celebrato la funzione religiosa; seduto al primo banco il neo eletto primo cittadino Luigino Rosato, che ha esercitato la professione di medico condotto a Vastogirardi ed alle frazioni di Villa San Michele e Cerreto per oltre venti anni. In questi due giorni si è ritrovato a vivere la grande festa in una veste formale, contenendo con non poca fatica l’emozione della sua “prima volta” da sindaco.
L’Angelo era vestito con una tunica monocolore e ali decorate, ed è stato assicurato ad un solido cavo d’acciaio – come ci ha spiegato Anna Scocchera del Club Alpino Italiano (sezione d’Isernia) – per mezzo di una imbracatura di cuoio, imbottita e foderata con il velluto. Ad accompagnare i tre “voli”, spiccati dal balcone di casa Antinone, le vibranti note eseguite dai musicisti della banda di Monteroduni.
Al termine della cerimonia la statua della Madonna delle Grazie è stata portata in processione per le strade dell’incantevole borgo e con l’accensione degli interminabili fuochi pirotecnici si è conclusa la prima giornata del volo dell’angelo.
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