“Tesori dell’Altosannio”, antologia di cultura popolare dell’Altosannio: sabato 17 agosto la presentazione in Agnone
Un omaggio e una denuncia. Questo è il senso del libro curato da Enzo Carmine Delli Quadri con la collaborazione di numerosi Cultori dell’Altosannio che il 17 agosto 2019 alle ore 17, sarà presentato presso il Circolo di Conversazione San Pio, in vico dei Cappuccini – Agnone. “Nessuna operazione nostalgica o sentimentale. Nessun richiamo della foresta. Nessun appello a sfondo emotivo demagogico“, precisa il brillante autore, ex manager in quiescenza, presidente dell’Associazione Almosava.
Viceversa vuole essere un omaggio all’Altosannio (già Almosava ovvero Alto Molise Sangro Vastese) e alla sua immensa ricchezza morale e materiale. Ma anche una denuncia per l’indifferenza e la noncuranza con le quali il sistema politico e mediatico italiano tratta questa sua ricchezza e, conseguentemente, affronta i suoi problemi economici, sociali, demografici e morali. Non a caso il sottotitolo del libro è: Terra mangiata senza pane (locuzione di Gustavo Tempesta Petresine).
Chi alza le spalle dell’accidia e ironizza sul significato di ricchezza morale e materiale dell’Altosannio, non ha a mente alcune semplici ma significative considerazioni di personaggi illustri come Pier Paolo Pasolini e Cesare Pavese: Scegliere di difendere il proprio paese, il suo profilo, i suoi ricordi, significa difendere qualcosa che nessuno difende, che è opera del popolo, di un’infinità di uomini senza nome che però hanno lavorato all’interno di un’epoca che poi ha prodotto i frutti più̀ estremi e più̀ assoluti nelle opere d’arte e d’autore.
Tutti sono d’accordo nel difendere un monumento, una chiesa, un campanile, un ponte il cui valore storico è oramai assodato ma nessuno si rende conto che quello che va difeso è proprio questo nostro passato senza nome, questo passato popolare. Un “vicolo“, col selciato sconnesso e antico, non è niente, è un’umile cosa, non si può̀ nemmeno confrontare con certe stupende opere d’arte della tradizione italiana.
L’antica porta dove conduce quella strada non è quasi nulla e le mura sono semplici bastioni dal colore grigio; nessuno si batterebbe con rigore, con rabbia, per difendere queste cose. I Cultori dell’Altosannio hanno scelto di difendere proprio questo. Il libro, che nasce sulle fondamenta del sito www.altosannio.it, ne è la testimonianza
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