Agnone intitola una scalinata al carabiniere Totaro: morì martire delle Foibe nel 1945
L’Amministrazione civica ricorderà per sempre Liberantonio Totaro, Carabiniere di Agnone, vittima delle Foibe, del maresciallo Tito che volle lo sterminio teso ad annientare la presenza italiana in Istria e Dalmazia fra il 1943 e il 1947. Alla memoria dello scomparso il 4 novembre prossimo, giornata dell’Unità Nazionale e Festa delle Forze Armate, verrà intitolata la scalinata che congiunge l’attuale piazza Unità d’Italia con via Gualterio.
Un ricordo dovuto di Agnone ad un figlio eroe. Furono oltre diecimila le persone gettate vive o morte nelle gole carsiche. Il carabiniere, nell’aprile 1945, dopo le insurrezioni e la partenza delle truppe tedesche, si trovava impegnato a garantire l’ordine pubblico nella città di Gorizia, collaborando con il Comitato Nazionale di Liberazione dei partigiani italiani per respingere il tentativo di invasione da parte delle truppe slave di Tito.
Totaro, a seguito di un tradimento e rastrellamento della polizia slovena, morì eroicamente cadendo nella foiba di Zavni, il 3 maggio 1945, a soli 29 anni, lasciando vedova la sua sposa, Annina Mastronardi, lasciando orfano l’unico figlioletto, Alfonso.
Il nome e le vicende di Totaro furono portate qualche anno fa all’attenzione da Mario Petrecca, responsabile della Protezione Civile di Agnone, che conserva ancora un nutrito dossier sulla storia del Carabiniere agnonese. “Il nome di Liberantonio Totaro – sottolinea Petrecca – è nell’elenco dei Mille deportati in Slovenia nel 1945. Alle ore 9,45 del 3 maggio ’45 il comandante delle Polizie slovene giunto a Gorizia con quaranta uomini decise di occupare la caserma dell’Arma. Tutti i militari vennero concentrati nel cortile della caserma fra cui l’agnonese Totaro. Qui, poi, vennero disarmati e sottoposti a perquisizione, contemporaneamente venne ammainata la bandiera italiana ed issata quella slovena. Così si legge dalle fonti dell’epoca – aggiunge Petrecca – che narrano di come sette salme rinvenute nel canale d’Isonzo, fossero probabilmente dei Carabinieri del gruppo di Gorizia “dove vennero trucidate dagli elementi del maresciallo Tito” e fra queste certamente anche quella del Totaro“.
E proprio dall’associazione dei Carabinieri in Congedo della cittadina altomolisana fu avanzata la richiesta di intitolare una strada di Agnone al martire delle Foibe che oggi, grazie all’amministrazione del sindaco Marcovecchio, diventa realtà.
Vittorio Labanca
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