Sanità, don Martino scrive al governatore Toma
Un accorato appello di don Francesco Martino, esperto in problematica sanitaria, al Presidente della Regione Molise, Donato Toma, affinchè con un intervento alla conferenza Stato-Regioni prevista fra qualche giorno, si possa salvare “la sanità d’Italia”. “Governatore –scrive – lei ha l’occasione e l’opportunità unica non solo di fare qualcosa di straordinario per il Molise, ma per tutta l’Italia delle periferie che soffre i disagi della sanità causati dal Decreto Balduzzi (Dm 70/2015). La prossima settimana arriverà in conferenza Stato Regioni il nuovo Patto per la Salute, dal quale è stato cancellato questo articolo presente nella bozza del 25 luglio, che le riporto: “ART 16
Aggiornamento standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Il Decreto Ministeriale 2 aprile 2015 n. 70 “Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera” ha definito gli Standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, assegnando alle strutture erogatrici ruoli specifici e strutturati secondo livelli gerarchici, definiti in base a caratteristiche standard quali il bacino di utenza, i volumi di attività erogati, gli esiti delle cure.
Con il citato decreto, Stato e regioni hanno condiviso un sistema di regole nell’organizzazione dei sistemi sanitari regionali, con lo scopo sia di standardizzare i percorsi ospedalieri mediante l’introduzione di reti a complessità progressiva, che di garantire volumi minimi di attività cui corrispondo migliori esiti, attraverso la concentrazione della casistica in punti di erogazione predefiniti. A quattro anni dalla sua adozione, si conviene sulla necessità di revisione e manutenzione del decreto, aggiornandone i contenuti sulla base delle evidenze e delle criticità di implementazione individuate dalle diverse Regioni, nonché integrandolo con indirizzi specifici per alcune tipologie di ambiti assistenziali (es. punti nascita).
Autore di questo scempio, che blocca tutto, è forse il Dipartimento della Programmazione, e lei capisce che senza revisione del Dm 70 addio la possibilità di Dea di II livello, Sanità in periferie, punti nascita in aree periferiche. Questi problemi – conclude don Francesco – sono comuni a tutti i suoi colleghi: quindi la invito a porre il veto all’approvazione del Patto per Salute a meno che non venga ripristinato integralmente l’art.16 della bozza del 25 luglio 2019 come scheda 16. E sia irremovibile lì! Ne va della salvezza non solo della nostra sanità, ma di quella italiana“.
Vittorio Labanca
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