Carovilli, passeggiata d’autunno tra colori e sapori
Un itinerario di sei chilometri tra i boschi dell’Alto Molise, su un sentiero antico che ha raggiunto oltre i 1000 metri di altitudine, in località Cesa Longa – nell’agro di Carovilli – dominante le vallate della Vandra e del Trigno, con visuale panoramica mozzafiato sulla catena delle Mainarde e sui massicci della Maiella e del Matese.
E’ la gradevole esperienza vissuta, oggi, da una trentina di appassionati di trekking, guidati dall’esperta guida, Salvatore Testa, grazie all’escursione di promozione territoriale, organizzata dall’associazione “Gli amici della storia e delle tradizioni” in collaborazione con la Pro Loco di Carovilli.
Il grazioso borgo della provincia d’Isernia, noto per l’abbondanza del tartufo bianco pregiato, e per le stupefacenti produzioni del lattiero caseario, custodisce armonicamente tradizioni, natura e tipicità.
E proprio in quest’ottica che l’associazione presieduta da Girolamo Carano, famosa – da 22 anni or sono – per la creazione del villaggio del presepe vivente (in località Collecerro di Fonte Curelli), si è lanciata da tempo nella valorizzazione del territorio, ideando eventi che, ogni volta, richiamano un numero crescente di visitatori.
Il target, assolutamente di pregio, è rivolto a quei turisti che adorano le nicchie, le capacità organizzative, ma soprattutto il garbo, l’accoglienza e l’ospitalità di questi volontari del posto, capaci di farti sentire a casa.
Baciata dal sole e da un cielo cristallino questa prima domenica di dicembre, sotto il cielo di Carovilli, è iniziata con una tavolata zeppa di ciambelloni e crostate di ogni tipo per dare il benvenuto agli ospiti.
E neanche dopo un paio di ore di marcia la sosta per una colazione energetica, a base di caciocavallo e prosciutto: rigorosamente a cm 0.
Il percorso ha attraversato la Selva della Ficora, ‘Cesa Longa‘, Pian di Lago, località San Domenico – dove è ubicata l’omonima chiesa – e il tratturello, fino alla Piana Caiola.
La passeggiata ha fatto capolinea nei pressi del villaggio del presepe vivente.
Qui ad attendere gli escursionisti, ai quali si sono aggiunti per il pranzo un’altra decina di visitatori, i piatti della tradizione contadina: “sagn e fasciuol”; “lesca maretata” (pane casereccio fritto con l’uovo); “polenta e unt” (polenta con salsiccia di fegato, peperoni, e pancetta); insalata mista; salsiccia arrosto; dolci a volontà, fra i quali una versione locale ghiottissima delle “scruppell“.
Finale con abbracci, strette di mano e suon d’organetto. La promessa è di rivedersi al risveglio della primavera con un’altra imperdibile passeggiata a Monte Ferrante.
Ma nel frattempo già si lavora per la rappresentazione della sacra natività, che andrà in scena giovedì 26 dicembre. Appuntamento “cult” delle festività natalizie in Molise.
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