Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro? Terza domenica di Avvento
La domanda del Battista – «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» – può sembrarci distante, non riguardarci. Eppure è decisiva, poiché porta alla luce anche le nostre esitazioni o il nostro modo di immaginare un volto di Dio diverso da quello che Gesù ci rivela.
Chi davvero attendiamo? Di fronte a queste esitazioni, nostre e di Giovanni (Vangelo), sorprende la fiducia con la quale Gesù parla del suo precursore, definendolo «più che un profeta». Fede è anche questo: percepirsi conosciuti e amati da Gesù pur dentro i nostri dubbi e debolezze. Da questa certezza scaturisce quella gioia che caratterizza questa III domenica di Avvento.
Come il deserto e la terra arida (I Lettura), anche il nostro cuore incerto può rallegrarsi ed esultare, perché viene il Signore a salvarci. Ritroviamo coraggio: il Signore non solo è vicino, ma si fa prossimo proprio alle nostre povertà e paure. La gioia si trasforma in costanza e perseveranza. Al pari dell’agricoltore di cui ci parla san Giacomo (II Lettura), impariamo a pazientare, certi della vicinanza del Signore. Neppure le nostre incertezze ed esitazioni nella fede possono tenerlo lontano o impedirne la venuta.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, per mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù rispose loro: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo.
E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
Mentre quelli se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Allora, che cosa siete andati a vedere? Un uomo vestito con abiti di lusso? Ecco, quelli che vestono abiti di lusso stanno nei palazzi dei re! Ebbene, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, io vi dico, anzi, più che un profeta. Egli è colui del quale sta scritto: “Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero, davanti a te egli preparerà la tua via”.
In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
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