“Flavio Bucci: una voce fuori dal coro” di Pierluigi Giorgio
Flavio Bucci, l’attore di origini molisane (Casacalenda) scomparso qualche giorni fa – quasi una morte annunciata – era da uomo indubbiamente una voce fuori dal coro: “Non mi pento di niente!” andava affermando; né la smania di vita che l’aveva portato a scelte non consone al comune senso dei dettami sociali, né il massiccio uso di alcol, tabacco e coca.
E ognuno nel libero arbitrio sceglie di che vita vivere o di che morte morire! Attore straordinario con un proprio stile personale, negli ultimi anni senza soldi né salute che non andava risparmiando. L’ho incrociato un paio di volte ed era purtroppo messo proprio male in arnese: l’ultima a dicembre a Roma intervistato da Boris Sollazzo, alla commemorazione di Gian Maria Volontè (che lo iniziò al cinema) voluta dalla figlia Giovanna Gravina Volontè (che pur ricorda le origini molisane dei nonni materni).
Una voce fuori dal coro, anche la mia in questa occasione, da molisano e non per superficiale campanilismo!… Lavorai con Bucci anni fa in televisione nel “Don Sturzo” con la regia di Giovanni Fago (origini molisane) e insieme ad un altro attore molisano, Roberto Antonelli. Gli avrei di buon grado e in simpatia comunicato i comuni natali, ma non lo feci poiché nell’ambiente girava voce che tempo addietro alla domanda in merito specifica lui rispose: “Io sono piemontese, di Torino!”. Non ho mai appurato se la voce fosse veritiera, ma in Molise Bucci non l’ho mai visto, salvo di tanto in tanto questi ultimi anni.
Ora so che il sindaco di Casacalenda gli vuol dedicare il teatro del paese: con una rapidità che fa le scarpe a Campobasso in attesa di un tributo adeguato per Fred Bongusto, che non ha mai detto di essere abruzzese o napoletano, ma sempre pubblicamente ribadito, seppur mal ripagato dai conterranei: “Sono molisano, so’ di Campuasc!” Di Casacalenda era anche il noto scrittore Giose Rimanelli che portò il borgo natio ed il Molise sempre con sé come il guscio di una chiocciola, non perdendo mai occasione di raccontare della sua terra in testimonianze dirette e soprattutto nei libri, nelle poesie, nelle canzoni, in teatro, in varie lingue.
Eppure non mi risulta che il paese, riconoscente, gli abbia dedicato qualcosa: neppure a tutt’oggi – a differenza di altri borghi – ha mai ospitato lo spettacolo in memoria “Giose&Giose”… Insomma due artisti che hanno accompagnato il Molise non a singhiozzo, ma con devota costanza! Infine ma non ultimo, il bravissimo attore Elio Germano, pur essendo nato a Roma, non disdegna – in dichiarazioni e presenza – le sue origini!
Naturalmente mi assumo la responsabilità di quanto scritto e lo faccio dal cocuzzolo della mia collina dove costruii casa per tornare da tempo a vivermi – guarda caso – proprio il mio Molise!
(Nella foto di copertina foto: Pierluigi Giorgio e Flavio Bucci nel film “Don Sturzo”).
Pierluigi Giorgio
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