Fidas sul piede di guerra, si impediscono donazioni di sangue a 500 volontari
Sembrava tutto risolto per i donatori della Fidas di Agnone da tempo senza locali per le trasfusioni, ed invece il blocco delle donazioni è ancora in atto nonostante lo “state tranquilli” della Regione Molise. I 500 donatori dell’associazione agnonese sono pronti a trasferirsi altrove, soprattutto fuori regione (leggasi Avis Castiglione Messer Marino) per effettuare i salassi. Ma cosa è successo alla Fidas?
Lo spiega Nicolino Capparozza, presidente onorario del sodalizio.
“Situazione paradossale e al tempo stesso vergognosa – afferma Capparozza – che per una firma si impedisce un’opera fondamentale nel campo del volontariato. Una burocrazia lenta, macchinosa e irritante, fa sì che 473 donatori della Fidas Agnone continuano a non poter donare sangue. Oggi per poter avere il rinnovo della convenzione da parte della Asrem, come da impegni presi il 18 febbraio scorso – rimarca Capparozza – serve la concessione in comodato d’uso dei locali necessari a poter svolgere i salassi all’interno dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone.
Ebbene, nonostante le ripetute promesse fatte da chi di dovere, affinché ci venissero concesse tre stanze nell’ex reparto di Medicina dell’ospedale Caracciolo, purtroppo riscontriamo che alle parole non sono seguiti i fatti. Infatti, malgrado gli innumerevoli solleciti, manca ancora l’esatta assegnazione dei tre locali e il documento che attesti l’avvenuta consegna degli stessi da parte dei dirigenti preposti.
Un atto, come indicatoci da Asrem – prosegue il presidente – fondamentale per far sì che i nostri donatori possano tornare a donare sangue in ambienti idonei. Dell’incredibile vicenda abbiamo messo al corrente sia il dottor Celestino Sassi che la dottoressa Wilma Sferra della direzione sanitaria dell’ospedale Veneziale di Isernia. Ad entrambi abbiamo chiesto un aiuto per sbloccare una situazione vergognosa che impedisce a circa 500 donatori di sangue di poter svolgere la loro opera di volontariato. Il nostro grido di aiuto e stato recepito anche da alcuni politici regionali e locali, che hanno manifestato immediatamente la volontà di darci una mano, ma che tutt’oggi non si ha avuto nessun riscontro.
Se entro i prossimi giorni la nostra istanza non troverà risoluzione – conclude Capparozza – saremo costretti a dare indicazioni ai nostri soci che ci chiameranno di rivolgersi, a malincuore, ad altre strutture anche fuori regione, con tutte le ricadute del caso sugli ospedali molisani“.
I soci della Fidas di Agnone, come si ricorderà, effettuarono un il sit–in di protesta lo scorso 18 febbraio sotto la sede dell’Asrem a Campobasso. Quello della mancata donazione di sangue in Alto Molise è un problema che va avanti dal luglio scorso, ovvero da quando non è stata rinnovata la convenzione tra l’Asrem e l’associazione Fidas. Il servizio tuttavia è andato avanti a singhiozzo fino a dicembre quando i salassi sono stati definitivamente bloccati per la mancanza di medici.
Vittorio Labanca
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