Emergenza Coronavirus, i residenti fittizi se ne scappano in Alto Sangro
Il problema è annoso e riguarda quasi tutti i comuni dell’Alto Sangro. Chi più e chi meno. Quali sono i vantaggi derivanti dalla concessione delle residenze ai turisti? Per quest’ultimi sono decisamente parecchi. Si risparmia sui costi delle utenze e non solo: energia elettrica, polizze assicurative e tasse comunali. I comuni invece ci rimettono.
Loro sono cittadini del “paese” a tutti gli effetti. Salvo venire appena 15 giorni all’anno. Moglie residente al paesello, marito registrato regolarmente all’ufficio anagrafe della sua città. Controlli saltuari da parte degli organi competenti. Soprattutto se l’amministratore di turno ha espresso il suo placet. Ed infatti questi “fantasmi” della doppia dimora determinano in modo decisivo i risultati elettorali. I fac-simile o se preferite i “santini” – si dice – gli vengono consegnati direttamente in loco, prima di entrare nella cabina.
Verrebbe quasi da pensare – ma qui il peccato è assai grave – che per “confermare” benevolmente la residenza siano costretti ad espletare il loro dovere pure con la febbre addosso. E a proposito di febbre, anzi di coronavirus, non sapremo mai se il traffico che si sta registrando in questi giorni possa farci dormire sonni tranquilli.
I “residenti” fittizi quando esibiscono i documenti alle forze dell’ordine stanno apposto. La risposta è pronta e sicura: “Sto rientrando a casa, il lavoro mi costringe a stare in un’altra regione“. Bene.
Qualcuno gli dovrebbe spiegare però che con la carenza di posti letto, di reagenti per i test da contagio – senza annotare tutte le altre criticità – sarebbe il caso che se ne tornassero nelle loro belle città. In Alto Sangro sono i benvenuti, sempre, ma non è questo il momento della vacanza.
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