Pnalm, il direttore Sammarone richiama tutti alla riflessione: “Ce la faremo, ma a caro prezzo”

Affida al social la sua riflessione personale, intima, Luciano Sammarone, direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, colonnello dei Carabinieri Forestali in aspettativa.
“Ok. Ce la faremo. Ma ci sono tanti che purtroppo non ce l’hanno fatta, e tanti altri che non ce la faranno. Ogni giorno un bollettino di guerra. Ogni giorno peggio. Ieri ci hanno detto di 627 persone morte, più del doppio del terremoto di L’Aquila. E oggi non sappiamo quanti. Il dramma nel dramma è che quasi tutti se ne vanno con solo conforto dei tanti medici e paramedici che stanno dando l’anima, alcuni anche fisicamente, facendo i salti mortali per tenerli in vita.
Ancora peggio, se possibile, è il fatto che stiamo facendo l’abitudine alla morte, come se fosse “normale” sentire di centinaia di morti al giorno. Abbiamo visto le scene terribili di Bergamo, e molti abbiamo pianto dalla disperazione e dalla tristezza di sapere quei poveri morti andarsene senza un saluto, senza un fiore.
Oggi entra la primavera, e la Natura ci apre alla speranza. Ma i morti ci saranno ancora, e allora credo sia necessario che tutti i giorni, dopo il bollettino di guerra della Protezione Civile, il Paese, il nostro Paese civile e rispettoso delle persone, debba trovare il modo e la forza per fermarsi, 1 minuto almeno, 60 secondi del nostro stare in casa o al lavoro, per dedicare un pensiero ai nostri morti, a tutte le nonne e nonni, mamme e papà, sorelle, fratelli, amici, conoscenti o semplicemente….essere umani.
Ogni giorno. Tutti i giorni. Quando vorremmo oppure tutti insieme alle 19“.
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