Succede ad Agnone: in processione la statua di san Benedetto per festeggiare il patrono san Cristanziano
Cera una volta la festa Patronale del 13 maggio; c’era una volta San Cristanziano patrono di Agnone; c’era una volta il Comitato Organizzatore che stava abbellendo anche l’area della chiesa di San Marco dov’è custodita la statua del Santo; c’era una vota un giorno di gioia, di grande fiera e di mercato. Oggi tutto fermo per il covid-19 e tutto rimandato. Rimandato anche il progetto di fondere un busto d’argento con la vera immagine del Santo Patrono visto che la statua lignea che sfilava in processione era davvero “pericolante” e per di più non vera, perché appartenente a san Benedetto.
Una storia strana che l’ex parroco e compianto parroco della chiesa di San Marco, don Alessandro Di Sabato, suoleva ripetere. “La statua di San Cristanziano quella che si porta in processione per le strade di Agnone – raccontava il parroco – e a cui i pellegrini sono devoti non appartiene al santo Patrono bensì a San Benedetto. Una storia molto curiosa che si perde nella notte dei tempi. La statua di San Cristanziano ad Agnone non esisteva o venne distrutta. I fedeli, al tempo, presero in prestito dalla chiesa di Maiella quella di San Benedetto e lo spacciarono per san Cristanziano. Nella stessa chiesa era ed è conservata anche la statua di santa Scolastica, sorella di Benedetto. Ed era per questo che il 13 maggio la processione con la statua del Santo Patrono portata a spalla dai fedeli faceva una sosta davanti a chiesa di Maiella, con un inchino da parte dei portatori, affinchè i due “fratelli” si “salutassero“. Storie antiche e vere.
Poi il disuso a non festeggiare con gli onori dovuti il Santo Patrono vista la presenza nel mese di altre ricorrenze come la Madonna di Costantinopoli che raccoglievano più fondi economici rispetto a quella del Patrono che aveva solo un minimo contributo, meglio obolo, dal Comune. Quindi qualche anno fa la nascita di un nuovo e giovane Comitato che non solo ha pensato di organizzare nel migliore dei modi, grazie anche al sostegno più consono dell’allora Amministrazione del sindaco Lorenzo Marcovecchio, la festa del santo patrono che ad Agnone non si celebrava più. Ma anche risistemare tutta l’area vicino alla chiesa conosciuta come “Portillo” ridando luce artificiale alla spenta grande croce luminosa visibile a chilometri di distanza.
tQuindi i lavori sulla scalinata esterna che dalla strada porta alla chiesa e all’area antistante l’edificio sacro; poi una rampa per disabili non deambulanti con un nuovo tracciato in pietra. Quindi la raccolta di monili, oggetti in argento e danaro per fondere un mezzo busto dell’effige del Santo ancora in essere. Quest’anno solo il simbolo degli interventi con l’aver piantato un albero di ulivo vicino alla chiesa e ripulito il sito dalle erbacce.
“Chiediamo collaborazione – affermavano dal Comitato pro San Cristanziano – e proponiamo di donare gli oggetti d’argento di cui si dispone. Tali oggetti – aggiungevano – saranno fusi per realizzare l’argentatura della nuova statua di San Cristanziano. Le donazioni in danaro, invece, potranno essere versate dai cittadini alla BPM – agenzia d’Isernia – al Comitato Festa San Cristanziano: Iban IT07 O 05034 15600 000000002345. Cosice Swift: BAPPIT21Q86 per questo ringraziamo tutti. Da quanto si sa necessitano, però, ancora molti chili di argento per portare a termine il progetto“.
Ne sono stati raccolti una decina sui 30 necessari per il manufatto argenteo. Altra curiosità legata al Santo Patrono di Agnone è che di persone col nome Cristanziano nella cittadina forse ne sono rimaste un paio. “Il nome Cristanziano – spiegava l’allora parroco di San Marco don Alessandro Di Sabato – a diversi nuovi nati è stato “addolcito” in Christian o Cristiano. Ma di battezzare col nome Cristanziano nessuno vuole saperne“.
Vittorio Labanca
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