Alto Sangro: pensare da squadra per vivere un’estate da protagonisti
Le crisi, come si sente ormai ovunque, sono spesso foriere di nuove opportunità. Albert Einstein parlava della crisi come “vera benedizione, perché è proprio la crisi a portare progresso”. In Come io vedo il mondo (1934), l’illuminato scienziato e pensatore scriveva: “La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”.
L’emergenza, ancora in corso, oltre a tante certezze ha messo in discussione un sistema turistico che per la bella stagione va necessariamente ripensato, nelle modalità e nell’offerta. Tornando ad Einstein, nel caso dell’Alto Sangro non si tratta di fare una scoperta sensazionale che cambierà le sorti dell’umanità. Si tratta, semplicemente, di valorizzare ciò che già abbiamo in casa. Parafrasando la diffusa e anche abusata espressione con cui abbiamo aperto, sembra che nel nostro caro Alto Sangro dalla crisi stia nascendo – più che un’opportunità – una necessità. Quella di “fare squadra“, tra comuni e tra operatori turistici. Finalmente, verrebbe da dire. Una esigenza dettata dal periodo di pressoché totale incertezza, dalla necessità di garantire per l’estate un turismo in completa sicurezza e da uno scenario che vede il nostro comprensorio protagonista.
Lo scorso weekend ne abbiamo avuto una prima conferma, registrando un boom di presenze turistiche, ben oltre le attese per essere il primo fine settimana dopo il via libera agli spostamenti fuori regione. Un assaggio di quella che secondo le previsioni sarà la “strana” estate 2020: un turismo cosiddetto “lento”, sostenibile e responsabile, che premia l’Alto Sangro perché privilegia i borghi, la montagna e gli spostamenti con mezzi propri.
Perché, allora, finora si è pensato più a lavorare in autonomia che a fare squadra? Semplice: perché negli anni i comuni, e con loro gli operatori turistici, hanno programmato con l’illusione e l’arroganza di farcela da soli. Senza il bisogno di entrare, efficacemente e concretamente, in una rete. Perché ciascuno, a suo modo, nella sua unicità si è creduto più “forte” degli altri e si è messo “in proprio”, sulla base di numeri e di un’offerta ritenuta più competitiva. Investendo cifre importanti sui cartelloni estivi, invitando nomi altisonanti, in virtù di una fortunata vocazione e tradizione, di una consolidata ricettività alberghiera ed extralberghiera e di un florido mercato delle seconde case.
Il turista però, novello o fidelizzato, giovane o diversamente giovane, difficilmente resta in un unico luogo per tutta la vacanza. Va alla ricerca di posti nuovi da esplorare, di esperienze culinarie diverse dall’ordinario, di avventure nella natura, di eventi culturali, di autenticità, di serate e anche di divertimento. Non solo del “buen retiro” che pure assicurano i nostri paesi, al riparo dallo stress delle grandi città italiane. È un turista esigente, come deve essere e come lo abbiamo, orgogliosamente, abituato. Che paga, che si muove e che muove la nostra economia. Lo dicono le indagini e lo direbbe anche il buon senso di chi sceglie un turismo di prossimità, lontano dalle grandi capitali che invece necessitano di un periodo più prolungato per essere visitate.
E allora, perché non mettere il visitatore già in condizione di personalizzare la sua esperienza in Alto Sangro, scegliendo tra i luoghi d’interesse, le attività e le proposte, ogni ora e in ogni dove? Perché non vendere, al posto o accanto a questo o a quel comune, una destinazione unica e la “marca Alto Sangro“? Un marchio forte, riconoscibile, di valore. Sul modello di ciò che avviene in inverno con lo SkiPass Alto Sangro, in grado di riunire in unico contenitore 120 km di piste e sei comuni.
Un marchio anche estivo, composto dai tredici comuni che costituivano la Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia: Alfedena, Ateleta, Barrea, Castel di Sangro, Civitella Alfedena, Opi, Pescasseroli, Pescocostanzo, Rivisondoli, Rocca Pia, Roccaraso, Scontrone e Villetta Barrea. In rigoroso ordine alfabetico, per non fare torto a nessuno e per non favorire nessuno, neanche chi parte in una posizione di vantaggio conquistata e difesa, con i denti, negli anni. Questi paesi sono tutti gioielli con elevata vivibilità, pieni di storia e cultura, identità e paesaggi mozzafiato, attività nella natura ed eventi per tutti i gusti, aria buona e tranquillità senza prezzo, strutture accoglienti e servizi all’altezza, gente ospitale e sapori autentici.
Non più gli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, da una parte, la “zona Parco” dall’altra e Castel di Sangro al centro. Ma un unico, grande, territorio, sinonimo di eccellenza, che lavora e cresce in sinergia, in grado di attrarre investimenti e turismo di qualità, anche straniero, per competere con località più blasonate. Gli strumenti, anche quelli digitali, ci sono tutti. Le risorse, esistenti e potenziali, di certo non mancano. Finora è mancata solo la volontà, politica ed imprenditoriale.
Lo ha capito la DMC Alto Sangro Turismo, che in questi giorni ha gettato le basi per una “grande alleanza anti Covid-19” tra 15 comuni (oltre all’Alto Sangro sono comprese alcune realtà della Valle del Sagittario). La speranza è che la “grande alleanza” si rinnovi, forte della vincente esperienza, anche quando sarà passata ‘a nuttata. Lo ha capito, a Castel di Sangro, il dinamico Comitato Imprenditori, che due anni fa ha realizzato un sito che supera il campanilismo e parla di territorio (altosangro.com) e sviluppato un’app (InfoCastello), che a dispetto del nome raccoglie tutti gli eventi estivi in programma in Alto Sangro. E lo avranno capito anche altre realtà, che adesso mi sfuggono. Ma sono ancora poche.
È il tempo di superare vecchi protagonismi, pensare da squadra ed elaborare un sistema integrato dell’offerta. Per vivere, tutti insieme, un’estate da protagonisti. Per fare quel salto di qualità definitivo che l’Alto Sangro merita, serve non un paese, non un borgo, ma un territorio. Unico e unito, forte e consapevole.
Vittorio Di Guilmi
Foto di: Abruzzoturismo.it – Mtballmountain.it – Pietrosantucci.it – Vivilabruzzo.it – Viaggiandoiatlia.it – Pietro Santucci – Paolo Monacelli
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