Castel di Sangro, si accende la polemica per l’abbattimento dei pini sulla statale 17
L’abbattimento di alcuni pini neri sulla statale 17 nel tratto Castel di Sangro – ponte Zittola apre una polemica fra gli ambientalisti e gli autori del provvedimento, motivato da quest’ultimi dal precario stato di salute delle piante e quindi dal potenziale pericolo per gli automobilisti.
Sulla questione interviente l’associazione ecologica “Il Nibbio”.
“I tagli delle piante sul Piano delle Cinquemiglia compiuti circa 2 anni fa, hanno modificato irrimediabilmente il paesaggio e causato un pericolo per l’incolumità di quanti lo percorrono nei periodi di bufere e nevicate invernali. Successivamente a questi interventi sono stati rimossi perfino i lapidei miliari cancellando così la testimonianza storica di questa via.
Queste operazioni sconsiderate non hanno impedito che se ne avviassero altre, infatti in questi giorni si sta procedendo all’abbattimento dei pini neri sul tratto della statale 17 da Castel di Sangro al ponte Zittola. Non è comprensibile il motivo per cui non si provveda piuttosto ad installare dei guardrail davanti ad essi che migliorerebbero la sicurezza degli automobilisti come i limiti esistenti sui tratti di strada interessati che prevedono, da diverso tempo, la velocità di 50 Km orari.
L’Associazione “Il Nibbio” unitamente a Comitati di cittadini e a circa un centinaio di comuni italiani, dopo verifica di studi e ricerche effettuate, lancia un allarme denunciando che questi interventi sono finalizzati a favorire la diffusione della installazione del 5G poiché si attribuisce alla presenza degli alberi le interferenze per un’alta diffusione delle onde elettromagnetiche.
Tale tecnologia con onde a bassa frequenza sono dannosissime per la salute degli esseri viventi procurando malattie spesso irreversibili.
L’Associazione “Il Nibbio – Pro Natura” si appella a Enti, Istituzioni, Associazioni e cittadini tutti affinché si impedisca che progetti come questi, oltretutto non sostenuti da validità scientifiche, vengano attuati e possano determinare effetti dannosi sulla salute dell’uomo con conseguenze disastrose per i già delicati ecosistemi compromettendo il nostro futuro e quello delle prossime generazioni“.
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