Piano cottura a induzione per innovare in cucina
Sistema per cucinare che si afferma sempre di più negli ultimi anni, l'induzione elettromagnetica riserva gradite sorprese agli appassionati di cucina
Non è di certo una novità e in tante cucine il piano cottura a induzione elettromagnetica ha fatto il suo ingresso già da tempo. Eppure rimane ancora un’opzione più costosa rispetto al tradizionale gas. È utile valutare con attenzione tutti gli aspetti legati alla scelta dell’induzione, cercando di non limitare la questione al solo aspetto economico. Infatti, le bollette più care potrebbero portare di fatto dei benefici complessivi maggiori rispetto alla spesa più alta sostenuta.
Un migliore controllo della cottura e la rapidità dei tempi da dedicare alla preparazione dei piatti rappresenta solo la punta dell’iceberg. La cucina a induzione offre maggiore sicurezza e controllo dei potenziali rischi domestici. Inoltre, l’impatto ambientale è minore, specie se si punta a fornitori di corrente elettrica green o si conta sull’impianto fotovoltaico.
Come funziona la cottura a induzione
Il funzionamento del piano a induzione elettromagnetica è del tutto diverso rispetto a tutti gli altri. Qui, infatti, il calore viene generato dentro la pentola stessa e non dal piano attraverso i tegami. Questo avviene perché sotto al piano in vetroceramica si trovano delle bobine che attivano un campo elettromagnetico direttamente collegato alla pentola.
Il fondo dei tegami da usare su questo tipo di piano cottura deve essere ferroso per facilitare la conduzione elettromagnetica del calore generato. Solo se si crea il campo di attrazione magnetica tra le bobine sottostanti e la pentola è possibile la generazione del calore utile alla cottura.
Un sistema più complesso da spiegare che da utilizzare. Infatti, uno dei vantaggi di questo metodo di cottura è il maggiore controllo della temperatura all’interno della pentola. Non c’è dispersione di calore come avviene per i fornelli a gas, dove parte del calore prodotto si irradia verso l’esterno riscaldando l’aria circostante.
Lo stesso avviene anche per i fornelli alogeni o con piastre elettriche tradizionali. Qui il calore si disperde attraverso il piano che diventa tutto incandescente. Il risultato è evidente: si limita il rischio di incidenti domestici dovuti alla presenza delle fiamme libere o del surriscaldamento del piano di lavoro. Un dettaglio da non trascurare.
Una cottura più controllata
Il risultato finale è una preparazione più rapida e meno soggetta a variabili esterne. Basti pensare all’instabilità della fiamma del fornello a gas se si creano correnti d’aria nella cucina. Inoltre, i tempi di ebollizione dell’acqua sono nettamente ridotti. Su un fornello a gas, un litro d’acqua impiega circa 5 minuti per raggiungere i 100 gradi, con l’induzione è sufficiente un minuto.
I fornelli a induzione sono ideati per dosare la potenza assorbita e quindi il calore generato all’interno della pentola varia. Di solito i fornelli migliori offrono fino a nove livelli di potenza per cui è possibile scegliere con cura la temperatura per le cotture più lente.
Quanto consuma un piano cottura
Il vero tasto dolente di questo tipo di dispositivo è tutto nei costi che rimangono alti e per certi versi proibitivi. Malgrado l’abbattimento dei tempi sia netto, è bene considerare che il consumo complessivo rimane elevato. Infatti un impianto di questo tipo può richiedere un assorbimento iniziale di 3,6 kW/h per poi stabilizzarsi su consumi più contenuti una volta raggiunta la temperatura di funzionamento.
Nel frattempo, però, il rischio è evidente. Il contratto di fornitura di corrente elettrica per uso domestico si aggira di solito entro i 3,5 kW/h. In casa il frigorifero insieme al congelatore sono sempre in funzione, l’impianto domestico facilmente non è in grado di supportare picchi di consumo così elevati.
Seppure per un periodo di tempo breve, sono proprio questi picchi a costituire il limite dei piani cottura a induzione. Nel caso si vogliano usare più fornelli allo stesso tempo, allora è bene valutare con attenzione le proprie scelte di consumo. Passare a una fornitura di elettricità maggiore può rappresentare di per sé un costo fisso più alto. È bene quindi fare i conti con attenzione.
Rinnovare il parco pentole e tegami
Altro costo da considerare è quello per l’acquisto dei tegami e le pentole compatibili. Tutte, anche la caffettiera a induzione.
In commercio si possono trovare degli adattatori che permettono di utilizzare le proprie pentole anche se non realizzate con materiale ferroso. L’aderenza però deve essere perfetta per creare la perfetta induzione elettromagnetica dal piano all’interno della pentola. Questa scelta si rivela utile per chi deve rinnovare casa, infatti è previsto la detrazione delle spese sostenute per il suo acquisto fino al 50% sulle imposte da pagare.
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