Parco Nazionale d’Abruzzo, incontro a Val Fondillo promosso dal Sindaco di Opi
In occasione del centenario della delibera del 2 ottobre 1921 con cui il Consiglio comunale di Opi affittava alla Federazione Pro Montibus la Val Fondillo, che di fatto diventava il primo nucleo del Parco Nazionale d’Abruzzo, proprio a Val Fondillo si è tenuto un incontro pubblico promosso dal Sindaco di Opi Antonio Di Santo (attuale Presidente della Comunità del Parco) e dall’Ente Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. All’incontro è stata fornita a tutti partecipanti copia della storica delibera.
Antonio Di Santo ha rappresentato l’importanza di quella delibera che aveva lo scopo di conservare la fauna e la flora e le testimonianze geologiche. Nello stesso tempo ha fatto notare ai partecipanti di essere seduti sopra la vasca per il trattamento di vaporizzazione delle piante di faggio, vero e proprio reperto di archeologia industriale la cui conservazione rientra oggi tra le finalità del Parco.
Quel trattamento era finalizzato ad aumentare la resistenza del legno prima della sua lavorazione nell’adiacente segheria (attuale Museo della Foresta). La lavorazione del legno, che effettuavano tanti cittadini di Opi e del territorio, ha costituito l’orgoglio del Comune di Opi soprattutto nella prima metà del secolo scorso quando venivano prodotte le traverse ferroviarie su commessa delle Ferrovie dello Stato.
Il Presidente del Parco Giovanni Cannata, presente in via telematica, ha salutato i partecipanti ricordando il dovere collettivo di raccogliere con attenzione e gratitudine il patrimonio dei 100 anni trascorsi dall’istituzione del Parco, al fine di affrontare con impegno la sfida di costruire in tutto il territorio del Parco un Laboratorio di sviluppo ambientale e sociale sostenibile.
La conservazione della Natura, della fauna (in particolare dell’orso e del camoscio), della flora e delle foreste (fra cui in primo piano quelle vetuste, riconosciute dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità), dei paesaggi dei tre versanti del Parco, ciascuno con tradizioni peculiari (come ad esempio quella dei tratturi legati alla transumanza), ma anche l’attenzione allo sviluppo sostenibile dei paesi con le loro comunità costituiscono i binari dell’azione del Parco su cui occorre procedere, questo l’augurio del Presidente, per i prossimi 100 anni.
Il Direttore Luciano Sammarone, che ha coordinato gli interventi, ha sottolineato l’importanza del gemellaggio che l’Ente Parco ha recentemente stretto con il Parco Nazionale del Gran Paradiso per l’organizzazione dei prossimi festeggiamenti del centenario dei due primi Parchi italiani;
Tra gli interventi hanno preso parte anche quattro Guardia Parco (Antonio Ursitti novantenne, Nunziato Di Santo, oggi in pensione, Nadia Boccia, molto attiva in particolare nella sorveglianza agli orsi confidenti, la giovanissima e promettente Marianna Sgammotta) parlando delle proprie esperienze, sintetizzando così la storia del Parco degli ultimi 50 anni;
Lorenzo Arnone Sipari, valente storico, ha analizzato i primi anni del Parco che venne inaugurato ufficialmente il 9 settembre 1922, come è scolpito sulla roccia della fontana all’ingresso di Pescasseroli, e istituito con Regio Decreto-Legge l’11 gennaio 1923;
Tra i partecipanti ai lavori anche Michele Fina, direttore del Think Tank TES (Transizione Ecologica Solidale) fondato nel 2019 da Andrea Orlando, attuale Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
A margine degli interventi l’On. Enrico Borghi, ex presidente dell’UNCEM, ha concluso l’incontro sottolineando come, con la pandemia, lo scenario in cui viviamo è radicalmente cambiato: il territorio montano, fino a ieri marginale, oggi è, sotto tanti profili, assolutamente centrale per lo sviluppo dell’intero Paese e il modello della transizione ecologica e sociale è diventato l’unico modello possibile per la sopravvivenza della nostra specie.
Mariapia Graziani
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.