Apre il Museo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise a Pescasseroli
Come primo evento di festeggiamento del centenario del Parco, il 10 febbraio è stato inaugurato a Pescasseroli nelle Scuderie Sipari il Museo storico dei 100 anni del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’itinerario proposto ai visitatori comprende 35 pannelli che illustrano la prima tappa cronologica del Parco: come si è arrivati all’istituzione ufficiale, l’11 gennaio 1923 e i primi passi fino alla soppressione del Parco in epoca fascista (1933).
Dalla ricostituzione dell’Ente Parco nel 1950 fino ai giorni nostri sarà invece materia di successive mostre che si alterneranno nel museo storico e, al fine di diffonderne la storia, si muoveranno dalle Scuderie Sipari ai 24 paesi del Parco. Sono anche esposti nel Museo alcuni libri del ricco Archivio del Parco e una serie di documenti e foto significative “sulle cose che contano nella vita del Parco“.
Sono queste le parole del Presidente del Parco, prof. Giovanni Cannata, all’inaugurazione del Museo, dopo aver sottolineato che l’introduzione della dimensione ambientale nella nostra Costituzione, avvenuta di recente, (l’articolo 9 cita attualmente, come principio fondamentale, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e dell’eco-sostenibilità e l’articolo 41 la necessità di tener conto delle esigenze ambientali nello sviluppo economico) impegna ancor più il Parco a diffondere e rafforzare la cultura e l’attenzione all’ambiente.
Pertanto l’Ente Parco intende svolgere un ruolo di guida e di stimolo per il territorio nel dare concretezza a questi fondamentali principi, oggi costituzionali. L’efficace allestimento del Museo, effettuato dai dipendenti del Parco, consente anche di caratterizzare le Scuderie Sipari come un luogo d’incontro e confronto costante per le comunità locali.
La visita al Museo, possibile tutti sabati e domeniche dalle 10,00 alle 13,00 e dalle 16,30 alle 19,30 (www.parcoabruzzo.it) , darà modo ai visitatori di conoscere non solo la storia del Parco e, quindi del nostro territorio nel secolo scorso, ma anche di apprezzarne fatti della vita quotidiana che non sempre ricordiamo o conosciamo: ad esempio che sulla base del primo censimento degli orsi avvenuto nel 1928, con ben altri metodi rispetto a quelli attuali, è stata rilevata la presenza di 38 orsi.
Inoltre, alle popolazioni che lamentavano danni da parte della fauna selvatica, il Parco Nazionale nel passato forniva il ferro spinato al posto delle attuali recinzioni elettriche. Va ricordato anche un coleottero bellissimo di colore azzurro che è stato chiamato con il nome del fondatore del Parco, Erminio Sipari (la Chrysochloa Siparii) e che lo stesso fondatore aveva un’attenzione sempre vigile ai paesi del Parco come luoghi per accogliere visitatori desiderosi di “godere di vedute ricche di bellezza e di storia” e non si stancava di ripetere a tutti gli abitanti “Rispettate le piante: esse sono vostre” (Relazione Sipari), ma che, nel contempo, aveva dato un forte impulso alla filiera turistica (di rifugi, campeggi, sentieri, alberghi ecc) addirittura connotando i siti del Parco con denominazioni attrattive (Grotta delle fate, Cascate delle ninfe ecc)!
In sintesi, ancora una volta un Museo della storia può insegnare molte e molte cose utili nella vita di oggi e di domani (historia magistra vitae).
Mariapia Graziani
Ph: Pnalm
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